Non profit

Acli: salviamo la Domenica

Appello dell'associazione è stato sottoscrito da numerose altre organizzazioni di matrice cattolica

di Francesco Agresti

Dal Congresso eucaristico di Bari parte un appello affinché la Domenica continui ad essere giorno di festa per i lavoratori, le famiglie e la comunità. A firmarlo sono molte realtà associative, professionali e sindacali: Acli, Aiart, Api-Colf, Cisl, Coldiretti, Compagnia delle Opere, Confap, Gioc, Icra, Mcl, Mlac, Movimento per l?unità dei Focolari, Mrc. Il lavoro che nelle festività era richiesto come eccezione ? si legge nel documento – nei casi di una effettiva necessità e imprescindibilità (servizi pubblici essenziali, sicurezza, tutela della salute), oggi si estende a molti settori nei quali non esiste l?esigenza di un lavoro per la protezione dei cittadini. Le motivazioni, invece, sono legate esclusivamente all’ampliamento delle occasioni di consumo, come ad esempio nella grande distribuzione commerciale. Tutto ciò nel più generale contesto di una flessibilizzazione dei fattori economici e lavorativi che, proprio per le sue caratteristiche di forte impatto sulle condizioni di lavoro delle persone, rende necessaria una maggiore regolazione legislativa e contrattuale dei tempi di lavoro, attraverso l?introduzione di alcune misure di tutela sociale che la rendano sostenibile per le persone. Per questi motivi, volendo contemperare le esigenze economiche con una visione della convivenza umana contrassegnata dal valore della persona nella sua dimensione familiare e comunitaria, sociale e spirituale, le organizzazioni firmatarie si rivolgono alle istituzioni, ai legislatori e ai soggetti economici, affinché: sia maggiormente salvaguardato il principio della eccezionalità del ricorso al lavoro domenicale contro la tendenza a rendere intercambiabile il giorno di riposo settimanale; vengano pertanto riconsiderate le norme legislative in materia di orario di lavoro laddove abbiano superato il principio di coincidenza tra riposo settimanale e domenica e, ancor di più, laddove abbiano prodotto attraverso un utilizzo amplissimo del principio di deroga al riposo settimanale domenicale, un sostanziale superamento delle regole stesse, come nel settore del commercio; vengano riconsiderate le norme che regolano le attività commerciali, ripristinando le normative in vigore fino a qualche anno fa secondo le quali le aperture domenicali erano previste unicamente nel periodo delle festività natalizie più ulteriori 8 domeniche all’anno. Sul versante dell’azione delle rappresentanze associative e delle istituzioni, inoltre, si ritiene necessario rafforzare tutte le esperienze di gestione condivisa, attraverso la contrattazione sindacale, degli orari di lavoro, applicando ed estendendo le normative della L. 53/2000, la quale prevede modalità di gestione degli orari di lavoro all’interno delle aziende e un’organizzazione complessiva degli orari nel territorio, attraverso il cosiddetto piano regolatore degli orari, affinché siano maggiormente considerate: la conciliazione tra tempo di lavoro e tempo di vita; l’equilibrio tra esigenze degli utenti ed esigenze degli operatori nei servizi; la tutela delle famiglie e del tempo per le esigenze personali, culturali, sociali.


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