Mobilitazioni
Acli in piazza contro le guerre: «La pace, una responsabilità di tutti»
Le Associazioni cristiane lavoratori italiani il 26 ottobre scenderanno in piazza con altre 350 organizzazioni della società civile per sostenere la giornata di mobilitazione nazionale “Fermiamo le guerre, il tempo della pace è ora”. Le Acli sostengono anche la campagna "Ferma il riarmo" per rimettere al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica italiana le spropositate spese per strutture militari ed armamenti nel nostro paese
di Alessio Nisi
Le Associazioni cristiane lavoratori italiani – Acli il 26 ottobre saranno presenti in sette piazze italiane per sostenere la giornata di mobilitazione nazionale Fermiamo le guerre, il tempo della pace è ora. A Bari, Cagliari, Firenze, Milano, Palermo, Roma e Torino, le Acli si uniranno ad oltre 350 organizzazioni della società civile per chiedere la fine dei conflitti in corso e promuovere il dialogo come strumento di risoluzione pacifica. QUI per tutte le informazioni sugli orari e sui luoghi di ritrovo della mobilitazione.
L’iniziativa è promossa dalle reti Europe for peace, Rete italiana pace e disarmo, Fondazione Perugiassisi per la cultura della pace, Assisipacegiusta e Sbilanciamoci! Ogni piazza proporrà un programma di interventi, testimonianze e momenti di riflessione per lanciare un messaggio chiaro: Basta con l’impunità. Basta con la complicità. Basta con l’inazione.
La pace è una responsabilità collettiva
Per Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli, «la pace non è solo un sogno, ma una responsabilità collettiva e un impegno reale che va perseguito con perseveranza e convinzione. È fondamentale che la società civile si faccia promotrice di un messaggio chiaro e unito per fermare le guerre e costruire un futuro di speranza e solidarietà tra i popoli. Le Acli sono al fianco di quanti, in Italia e nel mondo, credono nel valore della pace e lavorano per realizzarla ogni giorno».
Ferma il riarmo
Le Acli sostengono anche la campagna Ferma il riarmo, lanciata da Fondazione Perugiassisi per la cultura della pace, Greenpeace Italia, Rete italiana pace e disarmo e Sbilanciamoci! per rimettere al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica italiana le spropositate spese per strutture militari ed armamenti nel nostro paese.
Troppe risorse agli armamenti
«In un momento storico che richiede unità e risposte concrete ai bisogni sociali», sottolinea Pierangelo Milesi, delegato alla pace delle Acli, «è inaccettabile destinare crescenti risorse agli armamenti. Le Acli si impegnano a sollecitare un cambio di direzione, destinando i fondi pubblici alla costruzione di un benessere comune, per istruzione, lavoro e sanità.
In apertura foto di Marcello Migliosi da Pixabay
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