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Acli: “Immigrazione. Chi decide la linea del Governo, Pisanu o Calderoli?”

Le Acli contestano in più punti il decreto correttivo della Bossi—Fini. Il presidente Bobba: «Il rinnovo del permesso di soggiorno deve essere gratuito».

di Acli

Chi decide la linea del governo sull?immigrazione, Pisanu o Calderoli? Se lo chiedono le Acli dopo il botta e risposta tra il ministro dell?Interno e il ministro per le Riforme. Ma anche dopo che il Senato ha approvato ieri il decreto correttivo della Bossi-Fini che ancora una volta ? sostiene l?Associazione ? si colloca ai limiti della costituzionalità. «Le parole inequivocabili di Pisanu sull?immigrazione come ?risorsa? indispensabile per il Paese sono musica per le nostre orecchie» ? dichiara il presidente delle Acli Luigi Bobba, che però aggiunge: «Ci si domanda a questo punto se si tratta di opinioni personali o se la linea di Pisanu è condivisa dal Governo. Purtroppo, a giudicare la politica sull?immigrazione seguita fin qui da questo esecutivo, nonché le esternazioni di autorevoli ministri, viene da chiedersi chi detti la linea del governo su questo tema fondamentale». Le Acli contestano in più punti il decreto-legge approvato ieri dal Senato che interviene a modificare, su sollecitazione della Consulta, la ?famigerata? Bossi-Fini. In particolare, la decisione di utilizzare i giudici di pace e non i giudici togati per convalidare le espulsioni pare voler continuare sulla linea della forzatura delle norme costituzionali e dell?indebolimento dei diritti degli immigrati. Perplessità anche sulla proposta di far passare dalle Poste e dagli uffici erariali delle Banche la consegna dei rinnovi dei permessi di soggiorno per l’inoltro alle Questure. Oltre a dover sostenere un costo, infatti, l?immigrato non potrà essere aiutato dall’impiegato delle Poste o di altro ufficio a controllare l?esattezza dei documenti, con la conseguenza prevedibile di dover fare da spola più volte tra la Questura e le Poste stesse. «Ci domandiamo allora perché ? interroga Bobba ? il governo non intenda appoggiarsi a quegli enti, i Patronati in particolare, che svolgono già oggi un?attività gratuita di informazione e di orientamento agli immigrati per queste questioni, aiutandoli a compilare i moduli e i documenti richiesti e prenotandoli, ove ci sia la convenzione, direttamente agli sportelli delle Questure. L?immigrato in questo caso non pagherebbe nulla». «Ma è l?intera politica per l?immigrazione ? spiega il presidente delle Acli ? che deve essere ripensata, se davvero si vuole lavorare alla piena integrazione dell?immigrato, come pure auspica il ministro nelle sue dichiarazioni. Come si fa, ad esempio, a richiedere dagli immigrati il rispetto sacrosanto delle nostre leggi se nessuno li aiuta a conoscerle, se nessuno, a parte pochi volenterosi, si preoccupa di insegnargli la nostra lingua? O come si fa a pretendere la loro integrazione se nei fatti si ostacola il ricongiungimento dei nuclei familiari e si nega la possibilità di accedere al voto amministrativo?»


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