Non profit
Acli: ecco il “popolo del cinque per mille”
Dall'indagine, un ritratto dei contribuenti. Consapevoli e informati, decidono a chi devolvere in base alla fiducia e soprattutto vogliono continuare a scegliere
È stata presentata, nel primo pomeriggio a Montecitorio, la prima indagine conoscitiva ? realizzata da Iref e commissionata dalle Acli – sui contribuenti che hanno scelto di destinare il 5 per mille alle organizzazioni non profit.
Sono cittadini consapevoli, informati, ovviamente solidali e attenti. Caratteristiche che vengono poi puntualmente declinate al momento di indicare l?organizzazione beneficiaria. Il 56,6% per cento degli intervistati, ad esempio, sceglie in base alla fiducia nei confronti dell?ente (esercitando una sussidiarietà fiscale diretta e libera), il 15,9 perché fa egli stesso volontariato nell?organizzazione o perché ne ha ricevuto aiuto (l?8,1%). La scelta non è quindi una delega: è piuttosto un modo concreto e stabile di partecipare alla vita collettiva.
La ricerca, presentata nella conferenza stampa dal presidente dell?Iref, Michele Rizzi, e da Cristiano Caltabiano, direttore scientifico Iref, ridimensiona fortemente l?efficacia del cosiddetto ?marketing sociale?: gli annunci televisivi condizionano per lo 0,9%, gli articoli di giornali per lo 0,8%, le email promozionali per lo 0,3%.
L?indagine dà però anche altre interessanti indicazioni. Ad esempio registra una spiccata tendenza a continuare a devolvere il cinque per mille: ben il 98% del campione intende firmare anche per i prossimi anni, mentre il 61% desidera sia abolito ogni tetto.
Indicazione di cui i politici, certo, potrebbero terner conto: lo hanno sottolineato sia l?onorevole Maurizio Lupi (Forza Italia) che il senatore Luigi Bobba (Pd), ricordando l?impegno bipartisan dell?Intergruppo di solidarietà (che mira alla stabilizzazione del 5 per mille e all?eliminazione del tetto). In particolare Bobba, rendendo conto della seduta della Commissione Finanze, svoltasi in mattinata, ha riferito che il decreto per il trasferimento ai ministeri competenti dei fondi della prima edizione del 5 per mille è alla firma del ministro Padoa Schioppa e che ci sono ?buone possibilità che l?emendamento dell?Intergruppo sia recepito da parte del governo?.
Tornando agli intervistati, è assai diffusa anche la consapevolezza che sia giusto disporre di una pluralità di organizzazioni cui poter devolvere la quota dell?Irpef, che vi sia un sistema non vessatorio di controlli (da realizzarsi, per il 52,2%, da parte di un?agenzia indipendente). Emerge anche chiaramente il fatto che il cinque per mille non si configura come scelta sostitutiva di altre donazioni effettuate in forme diverse nel corso dell?anno.
?Dalla ricerca ? ha concluso Andrea Olivero, presidente Acli ? emerge un cittadino che seleziona, che è affezionato al cinque per mille e lo vive come una possibilità concreta di partecipazione e di esercizio di fiducia.C?è però ancora chi ha paura della sussidiarietà. Speriamo che il tetto sia abolito e il cinque per mille stabilizzato. In ogni caso, le Acli, che hanno partecipato alla protesta del 27 novembre organizzata dal Forum del Terzo Settore, sono pronte ad altre forme di mobilitazione?.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.