Politica

Acli e Arci: riaprire subito i circoli per non lasciarli morire

L’appello dei presidenti nazionali Francesca Chiavacci (Arci) e Roberto Rossini (Acli) «consapevoli delle difficoltà legate alla pandemia» che ricordano come migliaia di realtà «siano oggi allo stremo» e sottolineano: «Apprezziamo il Fondo straordinario di 70 milioni previsto per gli enti del Terzo settore ma crediamo siano insufficienti e rischino di arrivare troppo tardi»

di Redazione

«Siamo consapevoli delle difficoltà legate alla pandemia e alla situazione epidemiologica in Italia ma crediamo che, anche in questo momento in cui si parla di molte regioni che entreranno in zona arancione non si debbano ancora una volta dimenticare e discriminare il ruolo e le attività del mondo dell’associazionismo di promozione sociale e culturale del Terzo settore. Per questo torniamo a chiedere di far ripartire le attività di migliaia di esperienze associative, in sicurezza e nel rispetto delle norme per la tutela della salute di ognuno, così come si sta ipotizzando in queste ore per altri settori, a partire dai musei». È quanto dichiarano la presidente nazionale Arci, Francesca Chiavacci, e il presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini.

«Migliaia di circoli e associazioni di promozione culturale e sociale, chiusi in seguito alle misure anti Covid del Dpcm dello scorso ottobre dopo essere stati già fortemente penalizzati dal primo lockdown, sono oggi allo stremo, come abbiamo denunciato nei mesi scorsi. Riaprire – anche solo parzialmente e quantomeno per quelle attività che oggi sono consentite ai soggetti profit – per loro significa sopravvivere. Nonostante questo hanno continuato anche in questo periodo, tra mille difficoltà e problemi, a resistere e ad essere un punto di riferimento fondamentale per tantissimi cittadini. Un baluardo della solidarietà e del mutualismo in un momento in cui le comunità fanno sempre più fatica a mantenere legami».

«Non potranno però resistere ancora a lungo e migliaia di circoli, se la curva epidemiologica continua a salire, rischiano di non riaprire mai più. È un pericolo che non possiamo correre e che avrebbe delle ricadute drammatiche sul tessuto sociale del nostro Paese».

«Apprezziamo il Fondo straordinario di 70 milioni previsto per gli enti del Terzo settore ma crediamo siano insufficienti e rischino di arrivare troppo tardi. Ci auguriamo che nei provvedimenti di Ristoro vengano stanziati fondi in grado di sostenere davvero tutti i circoli e le attività delle associazioni di promozione sociale. Vogliamo riaprire i nostri circoli e continuare ad essere punti di riferimento di inclusione e di solidarietà per tutto il Paese».

In apertura photo by Lorenzo Zunino on Unsplash

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