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Acli di Napoli: “Bravo Bassolino…”

Reddito Minimo di Inserimento: le Acli di Napoli plaudono alla scelta della Regione

di Redazione

“Bassolino parla di legge di civiltà universalistica. E? di più, una legge di giustizia e dignità, che dà molte famiglie povere la speranza di una vita più sicura e decorosa.” in questo modo accolgono le Acli di Napoli l’approvazione definitiva da parte del Consiglio Regionale della Campania della legge che istituisce il reddito minimo di cittadinanza, assegnando 350 euro mensili a famiglie ben al di sotto della soglia di povertà. “Ha ragione il presidente Antonio Bassolino quando parla di ?legge di civiltà universalistica”. ? afferma il presidente provinciale delle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, Pasquale Orlando- Anzi, io aggiungo che si tratta di una “legge di giustizia e dignità? per tante persone che non riescono ad inserirsi nel mercato del lavoro, o che sono costrette a rimanerne fuori. Ora ci aspettiamo che il consiglio regionale approvi nei tempi più rapidi possibili anche il regolamento di attuazione: ci sono troppe famiglie che aspettano l?aiuto , e con esso la speranza di una vita più sicura e decorosa, con il quale vivere nei periodi di difficoltà. In realtà, il nostro sogno è che un domani nessuno abbia più bisogno di ricorrere a misure come queste: per questo invitiamo Bassolino e l?assessora con delega alle politiche del lavoro e della formazione, Adriana Buffardi, a proseguire nella difficile strada intrapresa: una formazione migliore e realmente riqualificante per chi è fuori dal circuito del lavoro ed il massimo sostegno in ogni tentativo di ricerca di occupazione.? Secondo le Acli provinciali di Napoli, che da tempo ormai chiedono alla Regione mi mettere in atto una ?radicale riforma del sistema Welfare?, il Consiglio Regionale ha dato una risposta seria e concreta al Governo Nazionale, che solo pochi mesi fa aveva cancellato il reddito minimo di inserimento, gettando nello sconforto e nella disperazione centinaia di famiglie napoletane . “Al di là di ogni appartenenza, – continua Orlando- non ci vuole poi molto a vedere chi è attento ai temi del sociale e chi non lo è. E la disattenzione verso i più deboli è una colpa gravissima per chi fa politica.”


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