Non profit

Acli d’accordo per riduzione tempi

E' l'obiettivo di una proposta di legge bipartisan che da 10 porta a 5 gli anni di soggiorno in Italia necessari per la concessione della cittadinanza

di Carmen Morrone

«Finalmente – afferma il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero – si affronta la questione dell’immigrazione e della cittadinanza fuori da ogni logica elettorale, con un approccio costruttivo e propositivo, che gode di un sostegno trasversale ai diversi schieramenti».

La proposta di legge bipartisan di Andrea Sarubbi e Fabio Granata accompagnata dalle firme di 50 parlamentari «pur con qualche restrizione» – sottolineano le Acli – si muove nella direzione indicata dall’Associazione ad inizio settembre, in occasione dell’Incontro di Studi sulla cittadinanza: introduzione dello ius soli e riduzione da 10 a 5 anni dei tempi per poter chiedere di diventare cittadino italiano. «Ma soprattutto – commenta Olivero – per la prima volta si prova a costruire almeno sulla carta un percorso serio e verificabile di integrazione ai fini dell’ottenimento della cittadinanza, che comprende la scuola per i minori, la condivisione dei valori e la conoscenza della lingua».

Le Acli si augurano – «nella prospettiva di un Paese capace di guardare al futuro attraverso politiche di integrazione sagge e lungimiranti» – che possa avviarsi al più presto l’iter parlamentare per approdare quanto prima ad una nuova legge sulla cittadinanza

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