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Acli: Costituzione Ue, l’Europa dica finalmente cosa intende essere

Alla vigilia del Consiglio europeo di Bruxelles, determinante per l’approvazione della Costituzione europea, le Acli chiedono che venga lanciato un segnale chiaro per tutti i cittadini dell’Unione. Il

di Acli

Una Costituzione per offrire finalmente ai cittadini una visione d?Europa, un?immagine dell?Unione che ne rifletta chiaramente i valori, i diritti e gli obiettivi sociali. È quanto chiedono le Acli alla vigilia del Consiglio europeo di Bruxelles, che vedrà riuniti il 17 e il 18 giugno tutti i capi di Stato e di Governo dei Paesi membri. Dopo lo ?schiaffo? delle recenti elezioni ? con i dati gravi dell?astensionismo e dell?affermazione delle forze antieuropeiste ? le Acli si augurano che i rappresentanti degli Stati membri sappiano ricavarne la lezione giusta e procedano dunque a quella svolta di cui l?Europa ha bisogno: l?approvazione della sua Costituzione. «Noi ci auguriamo davvero che un accordo sia trovato ? afferma il presidente delle Acli Luigi Bobba ? e che giunga un segnale chiaro a tutti i cittadini dell?Unione. Ma non basta, per questo, approvare comunque un testo: è necessario che i governi adottino una buona Costituzione, che rifletta chiaramente i valori, i diritti e gli obiettivi sociali dell?Unione europea; che dica con chiarezza ai cittadini quello che l?Europa intende essere e non solo come intende organizzarsi; che sappia dunque offrire una visione d?Europa e non si riduca invece a un mercato politico, continuando a cedere alla deriva di quei governi unicamente interessati ai meccanismi di voto ovvero al rafforzamento dei già eccessivi poteri di veto lasciati nelle mani dei singoli in materie dirimenti per il futuro di noi tutti». A questo scopo le Acli ritengono fondanti i seguenti aspetti: che la Carta dei diritti fondamentali dell?Unione Europea adottata a Nizza sia parte integrante del testo Costituzionale con valore giuridico; che nel preambolo della Costituzione vi sia un esplicito richiamo alle radici cristiane, per riconoscere il valore imprescindibile di una storia aperta al futuro; che la democrazia partecipativa sia riconosciuta come un elemento chiave della buona governabilità e sia una risposta strutturale per colmare il fossato che sempre più separa i cittadini dalle istituzioni europee. «Senza il coraggio di queste scelte ? conclude Bobba ?, senza una visione sociale, di pace e di cooperazione, l?Europa rischia di prendere una china pericolosa, senza futuro, incompresa e che probabilmente non avrà altra prospettiva che una riduzione a zona di libero scambio e mercato politico tra gruppi variabili di interessi nazionali».


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