Non profit

Acli con giovani ebrei e musulmani per la tolleranza

Un manifesto in tal senso sarà presentato al XXI congresso nazionale dei giovani aclisti

di Gabriella Meroni

Un appello comune ”per il rispetto delle diversita’ e l’uguaglianza dei diritti” sottoscritto dalle unioni italiane dei giovani ebrei e dei giovani musulmani con i giovani delle Acli sara’ presentato il 10 febbraio in occasione del ventunesimo congresso nazionale dei giovani delle Acli. Il manifesto sara’ poi consegnato ai parlamentari italiani perche’ nel documento, elaborato in poco meno di due mesi mescolando esperienze e credi lontani, e’ descritta l’ Italia possibile che i giovani delle tre grandi religioni vorrebbero. Un’ Italia diversa, multiculturale e ”dialogante”, che dovrebbe iniziare nelle aule scolastiche. ”Le statistiche dimostrano la forte presenza, specialmente nella scuola elementare, di alunni di tradizioni culturali e religiose diverse”, sostengono nel manifesto presentato stamani il presidente dei giovani musulmani d’Italia, Abdallah Kabakebbji; il coordinatore nazionale dei giovani delle Acli, Andrea Causin, la presidente dell’Unione giovani ebrei italiani, Diletta Cesana. Per questo nel documento si sottolinea l’importanza del ”mediatore culturale”, ovvero una figura che aiuti a scuola come negli ospedali e nei tribunali il dialogo tra culture diverse. Inoltre, si chiede l’introduzione dello studio della Storia delle religioni e delle tradizioni culturali e non solo dell’ora facoltativa di religione. Negativo il giudizio sulla riforma Moratti perche’ ”non tiene in adeguata considerazione tutti questi aspetti”. Giudizio negativo anche sul decreto Bossi-Fini ”perche’ lega tutto all’ economicita’ e non tratta gli uomini come tali”. Una posizione le tre unioni la prendono anche sulla situazione in Medioriente: ”nonostante le diversita’ il punto comune e’ la pace, soluzioni eque per arrivare ad essa”, osservano i responsabili dell’unione dei giovani musulmani e dei giovani ebrei. Posizione comune anche contro il terrorismo e contro ”il clima di crescente intolleranza e discriminazione nei confronti delle minoranze e di tutte le diversita’ presenti”, un clima ”presente anche in Italia”. Un manifesto, dunque,che promuove la pace e auspica un’Italia tollerante e multiculturale, un manifesto ispirato anche alle posizioni no global condivise in gran parte dai giovani delle Acli – che avevano un loro delegato a Porto Alegre – e delle unioni musulmane ed ebraiche. ”Per evitare che queste parole rimangano lettera morta invieremo il nostro manifesto a tutti i parlamentari italiani. Vedremo se il nostro appello per un’Italia possibile sara’ accolto”, ha concluso Andrea Causin.


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