Famiglia
Acli: ci vorrebbe un no tax family day
LAssociazione rilancia il quoziente familiare alla francese. Bobba: "Non basta dire giù le tasse, se non si assicura lequità verticale e orizzontale"
di Redazione
Per discutere seriamente degli indispensabili aiuti fiscali alle famiglie italiane ci vorrebbe piuttosto un ?no tax family day?. E? quanto sostengono le Acli nelle ore in cui, in varie piazze del Paese, i partiti della maggioranza celebrano i loro ?no tax day? per spiegare il senso della manovra finanziaria e i passaggi del tanto reclamizzato taglio delle tasse.
“Non basta dire ?giù le tasse? ? spiega il presidente delle Acli Luigi Bobba ? se la famiglia non è al centro di questa riduzione, ma ne rimane ai margini, potendo usufruire di vantaggi limitati”.
Le Acli contestano la riforma fiscale voluta dal governo evidenziandone non poche storture. Innanzitutto, la nuova Ire non assicura quell?equità orizzontale, che invece sarebbe garantita da un?introduzione anche solo parziale del ?quoziente familiare? alla francese, come le Acli chiedono da tempo: le famiglie monoreddito, monoparentali e quelle numerose continueranno invece a pagare, proporzionalmente, di più di quelle con due redditi, con un solo figlio o senza figli. Inoltre, gli effetti positivi dell?Ire sulle famiglie a basso reddito sono poco rilevanti, in quanto si tratta di nuclei familiari dove invece sarebbe decisivo accrescere significativamente l?importo degli assegni familiari, assegni rimasti fermi al valore nominale del 1999. Terzo punto: la riduzione a tre sole aliquote, e poi successivamente a due, non assicura l?equità verticale, cioè una contribuzione progressiva rispetto al reddito.
A fronte di questa realtà, diversi esponenti della maggioranza hanno proposto, a più riprese, l?introduzione del quoziente familiare. A loro risponde il presidente Bobba: “Si esca subito dall?equivoco: il quoziente familiare non può essere una foglia di fico per coprire una riforma fiscale che dà un po? a tutti ma non mette al centro la famiglia. Se si vuole il quoziente, bisogna imboccare decisamente la via di una tassazione del redito effettivamente disponibile su base familiare”.
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