Volontariato

Acli: Andrea Olivero è il nuovo presidente

Sostituisce Bobba candidato alle prossime elezioni politiche

di Francesco Agresti

Andrea Olivero, 36 anni, piemontese, è il nuovo presidente nazionale delle Acli, il dodicesimo nei 60 anni di storia delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani. E’ stato eletto questa mattina, a Roma, dal Consiglio nazionale delle Acli con 101 voti favorevoli su un totale di 108. Succede a Luigi Bobba, dimessosi lo scorso 28 febbraio in ragione della sua candidatura al Senato per le prossime elezioni politiche. Nato a Cuneo il 24 febbraio 1970, laureato in lettere classiche a Torino, insegnante, Olivero rivestiva già dal 2004 la carica di vicepresidente nazionale delle Acli, con delega al welfare e alle politiche sociali. Precedentemente, era stato presidente provinciale delle Acli di Cuneo e presidente di Enaip Piemonte, il principale ente formativo della Regione. La competenza maturata in questi anni riguarda in particolare i temi della solidarietà sociale, la tutela dei diritti, la riforma del welfare, l’educazione, la cooperazione internazionale. Oltre al presidente nazionale delle Acli, che conserva la carica di presidente del Patronato così come dell’Enaip (l’ente di formazione professionale), il Consiglio nazionale delle Acli ha eletto anche la nuova Presidenza, composta da: i tre vicepresidenti Camillo Monti (Lavoro), Natalino Stringhini (Istituzioni) e Michele Rizzi (Programma); Lanfranco Norcini Pala (Comunicazione); Paola Vacchina (Formazione e Vita cristiana); Vittoria Boni (Welfare); Alfredo Cucciniello (Sviluppo associativo); Maria Grazia Fasoli (Studi e ricerche); Luca Jahier (Internazionale). Riconfermato altresì dal Consiglio il segretario generale dell’Associazione Vincenzo Menna. «Siamo e saremo un’associazione “inquieta”, che rischia, che osa il futuro» ha detto il neo presidente Andrea Olivero di fronte ai consiglieri nazionali. «Un’associazione che può scommettere su un suo giovane dirigente, può chiedere di mettersi al suo servizio con tutto l’entusiasmo e la voglia di novità che possiede». Olivero ha quindi indicato le priorità del suo impegno in continuità con il suo predecessore Luigi Bobba. «Le Acli seguiteranno ad operare – ha affermato – per la difesa dei diritti dei lavoratori, a partire dai precari e dagli immigrati, e per la tutela e la promozione della famiglia, della vita, e della pace. Continueremo a dare il nostro contributo di idee, proposte e critiche per un diverso modello di welfare, ma anche, più in generale, per rigenerare e riformare dal basso, con passione e autonomia, una politica sempre più asfittica e meno credibile». A tale proposito, Olivero ha ribadito l’impegno delle Acli per «cancellare con il referendum la cosiddetta devolution» e l’invito ad aprire una nuova «stagione costituente». Quanto ai rapporti con il mondo ecclesiale, il presidente ha sintetizzato il carattere dell’identità delle Acli nella «piena appartenenza alla Chiesa» e nell’ «esercizio consapevole dell’autonomia laicale», confermando l’impegno a proseguire nel cammino di Retinopera e a lavorare in vista del Convegno ecclesiale di Verona, senza dimenticare l’appuntamento di Sibiu nel 2007, l’Assemblea ecumenica delle Chiese. Sul piano dell’azione nella società civile, le Acli di Olivero intendono «potenziare ulteriormente il Forum del Terzo Settore, portare nuova linfa al Forum delle associazioni familiari, continuare a tessere relazioni e costruire ponti nel variegato mondo dell’associazionismo di “frontiera”».


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