Sostenibilità

Accordo sul biodiesel: da girasole e colza ricetta anti-smog

Nel 2007 prevista a coltivazione di semi oleosi a fini energetici per 70mila ettari di terreno, per 70mila tonnellate di biodiesel da integrare nel normale carburante

di Redazione

A tre milioni e mezzo di auto sarà garantita l’autonomia energetica per ventimila chilometri all?anno grazie all’integrazione nel normale gasolio di biodiesel ottenuto dalla coltivazione nel 2007 in Italia di girasole o colza a fini energetici capaci di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra, nel rispetto degli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto. E’ quanto afferma la Coldiretti sugli effetti della firma dell?accordo quadro di filiera per lo sviluppo dei biocarburanti in Italia come il biodiesel che consente di ridurre dell’80 per cento le emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e del 50 per cento quelli di particolato e polveri sottili. Un contributo concreto per contrastare i cambiamenti climatici con un riscaldamento globale che – sottolinea la Coldiretti – potrebbe costare all’ Europa migliaia di vite e miliardi di euro entro i prossimi 70 anni, secondo lo studio sulla situazione climatica e ambientale elaborato dalla Commissione europea.

Una situazione particolarmente grave con il rischio desertificazione per l?Italia dove peraltro – precisa la Coldiretti – sono già evidenti sfasamenti stagionali con autunno caldo e primavera anticipata che ha portato alla presenza delle mimose sulla riviera ligure in anticipo sulla festa delle donne dell?otto marzo e dei mandorli in fiore dell?agrigentino mentre le primule sono già comparse sulle colline emiliane.

L?accordo ?salva clima? prevede per il 2007 – sottolinea la Coldiretti – la coltivazione di semi oleosi a fini energetici per 70mila ettari di terreno dai quali è possibile ottenere circa 70mila tonnellate di biodiesel da integrare nel normale carburante. Un quantitativo che – continua la Coldiretti – sarà incrementato negli anni successivi a 180mila ettari nel 2008 e a 240mila ettari nel 2009 per permettere all?Italia di avvicinarsi all?obiettivo fissato dal Consiglio Europeo che ha previsto “di espandere l’utilizzo di biocarburanti nel settore dei trasporti, con la prospettiva di aumentare entro il 2015 la proporzione di utilizzo fino all’8 per cento? per ridurre l?impiego di combustibile fossile come il petrolio e le emissioni di gas ad effetto serra responsabili dei cambiamenti climatici. L?accordo fa riferimento alla legge 81/2006, fortemente sostenuta dalla Coldiretti con una raccolta di firme, nella quale si prevedeva l?obbligo di immettere al consumo biocarburanti di origine agricola” “in misura pari all’1 per cento” che “è incrementata di un punto per ogni anno, fino al 2010”.

Le fonti energetiche pulite che vengono dalla campagna – precisa la Coldiretti – possono contribuire ad affrontare il problema dell?inquinamento ambientale percorrendo una strada che è stata intrapresa da tutti i paesi sviluppati come gli Stati Uniti, la Germania, la Francia e il Giappone dove un? auto su tre viaggerà con biocarburante nel serbatoio nel 2010. I biocarburanti derivano dalle coltivazioni agricole che – spiega la Coldiretti – l’agricoltura italiana produce in abbondanza e in particolare il biodiesel deriva dall’esterificazione degli oli vegetali ottenuti da colture come il colza e il girasole mentre il bioetanolo viene prodotto tramite processi di fermentazione e distillazione di materiali zuccherini, amidacei o sottoprodotti come cereali, barbabietola da zucchero e prodotti della distillazione del vino. Per la produzione europea di biodiesel, secondo quanto rilevato dall?European Biodiesel Board, nel 2005 si verificato un vero record con 3,2 milioni di tonnellate, (il 65 % in più rispetto alle 1,9 dell?anno precedente) che non è tuttavia sufficiente a rispettare la tabella di marcia indicata dal Consiglio dell?Unione Europea.

Oltre metà della produzione di biodiesel – continua la Coldiretti – è stata realizzata in Germania, seguita dalla Francia con circa mezzo milione di tonnellate e con quasi 400mila tonnellate dall?Italia dove è stato però ottenuto principalmente da coltivazioni straniere. Secondo una analisi della Coldiretti in Italia potenziando le coltivazioni dedicate alla produzione di biocarburanti (biodiesel e bioetanolo), utilizzando residui agricoli, forestali e dell’allevamento e installando pannelli solari nella aziende agricole – conclude la Coldiretti – è possibile arrivare a coprire entro il 2010 fino al 13 per cento del fabbisogno energetico nazionale, risparmiare oltre 12 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti e ridurre le emissioni di anidride carbonica di origine fossile di 30 milioni di tonnellate.


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