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Accordo Oms e Aventis per i farmaci contro la malattia del sonno
Medici Senza Frontiere accoglie con entusiasmo l'accordo siglato dall'OMS e dall'azienda Aventis per la ripresa della produzione di farmaci salvavita in grado di curare la malattia del sonno
di Redazione
L’organizzazione umanitaria internazionale di assistenza sanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) accoglie con entusiasmo l’accordo siglato oggi dall’OMS e dall’azienda Aventis per la ripresa della produzione di farmaci salvavita in grado di curare la malattia del sonno.
La malattia del sonno è una patologia neurologica causata da un parassita di cui è vettore la mosca tse-tse; è endemica in 36 paesi del continente africano. Le stime parlano di 500.000 persone attualmente colpite da questa malattia, che ne minaccia altre 60 milioni. Senza cure, la malattia del sonno conduce al coma irreversibile e alla morte del paziente.
L’OMS e la Aventis hanno firmato un accordo che presuppone una donazione di eflornitina, pentamidina e melarsoprol sufficiente a coprire il fabbisogno globale per i prossimi cinque anni. Inoltre, l’azienda farmaceutica contribuirà al finanziamento dei programmi dell’OMS rivolti alla ricerca epidemiologica e cura della malattia del sonno. Infine, Aventis ha concordato il trasferimento delle tecnologie e l’assistenza tecnica agli eventuali produttori di lungo periodo dei farmaci contro la malattia del sonno.
MSF, che per oltre due anni ha attivamente contribuito a far riprendere la produzione dei farmaci abbandonati, distribuirà i farmaci fondamentali nei paesi colpiti. “Questo accordo è una bellissima notizia per i pazienti ed un passo fondamentale nella lotta alla malattia del sonno”, ha dichiarato Bernard Pécoul, direttore della Campagna per l’Accesso ai Farmaci Essenziali di MSF. Tuttavia, secondo gli esperti, un programma efficace di controllo della malattia del sonno esteso a tutto il continente africano costerebbe 40 milioni di dollari all’anno. “Se pensiamo che il valore stimato della donazione Aventis, su base annuale, si aggira sui 5 milioni di dollari, risulta chiaro che occorre un ulteriore sforzo finanziario internazionale per ottenere il completo controllo della malattia nell’Africa subsahariana”, ha concluso il Dr Pécoul.
La produzione di eflornitina, il medicinale più efficace per la cura della malattia del sonno, era stata interrotta dalla Aventis (già Hoechst Marion Russel) nel 1995 poiché il farmaco, usato per curare i pazienti in Africa, non garantiva un ritorno in termini di profitto. Ci sono voluti anni di pressione internazionale prima che si arrivasse ad una soluzione con la ripresa della produzione di questo farmaco salvavita. Ciò è avvenuto in coincidenza con l’attenzione dei media rivolta al lancio della Crema Vaniqa della Bristol Mayer’s Squibb (BMS), un prodotto a base di eflornitina in grado di rimuovere dal viso la peluria femminile. La BMS in realtà sarà coinvolta nell’accordo annunciato oggi, contribuendo al finanziamento di una parte della donazione di eflornitina nel primo anno.
MSF si occupa dei pazienti colpiti dalla malattia del sonno dal 1985. L’organizzazione ha in corso 7 programmi di controllo della malattia del sonno in Sudan, Angola, Uganda, nella Repubblica Democratica del Congo, nella Repubblica Centroafricana ed nel Congo Brazzaville. MSF incrementerà il proprio sforzo in questo senso con l’avvio di tre nuovi programmi entro la fine dell’anno. Grazie alla disponibilità di nuovi farmaci, anche i governi dei paesi colpiti potranno espandere i loro programmi nazionali.
MSF sottolinea inoltre che esistono altri esempi di farmaci e vaccini, in grado di curare e prevenire malattie che colpiscono i poveri del pianeta, che rischiano di essere abbandonate. “Non dovrebbero essere i singoli medici ed infermieri, o le singole organizzazioni non governative, ad esercitare le pressioni sulle aziende farmaceutiche e i governi, affinché si attivino. Un meccanismo internazionale in grado di assicurare la produzione in quantità sufficiente dei farmaci abbandonati deve essere messo a punto”, ha commentato Bernard Pécoul.
Per maggiori informazioni, contattare Paola Ferrara al n. 06.4486921.
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