Economia

Accompagnare è un’arte

I sei soci di Shalamu hanno rivoluzionato il modo di concepire le visite alla città: la persona, prima del tour

di Antonella Signorelli

Assistenti turistici o, come si definiscono loro, operatori di turismo sociale. Èquesto il profilo professionale dei sei soci lavoratori della cooperativa palermitana Shalamu, il cui lavoro consiste nell?offrire assistenza a quelle persone che, per un motivo o per l?altro, hanno difficoltà a rientrare nei circuiti turistici standard. Gli anziani, per esempio, che non possono camminare troppo a piedi e si stancano facilmente; i disabili, che spesso si vedono la strada sbarrata da impedimenti architettonici; le famiglie con bambini molto piccoli, che hanno al seguito passeggini e pappine liofilizzate. A tutti loro, gli assistenti offrono percorsi ad hoc, studiati per far fronte alle esigenze di ciascuno, e consigli sul modo migliore per aggirare le difficoltà. «Noi non vendiamo l?informazione turistica», dice Luciano D?Angelo, uno dei soci volontari, «perché non siamo guide turistiche. Noi facilitiamo la visita fornendo assistenza, che significa non solo aiuto pratico ma anche informazione sullo stato dei monumenti, sugli orari migliori di visita, sui servizi igienici o di ristorazione presenti, e anche sui tempi di percorrenza, persino per chi è costretto su una sedia a rotelle». Dietro, c?è tutto un lavoro di ricerca sul territorio (Palermo e provincia), i monumenti e i beni culturali sono stati censiti e catalogati, segnando gli ostacoli e la presenza di barriere architettoniche e persino le fermate degli autobus per raggiungerli. Lungo i vari percorsi possibili sono poi stati presi contatti con i gestori di alcuni bar, dove è possibile fare delle soste in tranquillità e sono stati ?studiati? alcuni ristoranti e locali da consigliare. La cooperativa, nata meno di due anni fa, scaturisce da un progetto chiamato ?Impara l?arte?, promosso dal ministero degli Interni in tre città italiane (Roma, Napoli e, appunto, Palermo) con la finalità di creare imprese costituite da giovani provenienti da aree urbane svantaggiate o da quartieri a rischio. Così sono stati organizzati corsi di formazione della durata di due anni (dal ?98 al 2000) per insegnare a gestire una impresa sociale e a realizzare progetti di valorizzazione dei beni culturali. Shalamu, il nome che i ragazzi palermitani hanno dato alla loro cooperativa, richiama un termine dialettale (?scialamu?) che vuol dire ?ci siamo divertiti?. E questo non solo è quello che si augurano di poter dire questi giovani accompagnatori dopo una giornata di lavoro, ma è soprattutto quello che sperano di sentir dire dai loro clienti. «Ci prendiamo cura dei clienti come farebbe un amico, è l?attenzione alla persona quello che ci contraddistingue», aggiunge D?Angelo. Ma non è tutto. Il loro è anche un modo diverso di considerare il turismo, che non è solo mostrare un monumento ma far ?assaggiare? la realtà che lo circonda, la vita che gli scorre accanto: ogni ragazzo ha una zona che conosce meglio e della quale può raccontare e mostrare le peculiarità. Qualcuno, particolarmente spigliato, durante i giri per la città canta le canzoni siciliane e racconta aneddoti. Le qualità necessarie per svolgere questo lavoro? Dopo un anno e mezzo, la risposta è sicura: capacità di mettersi in relazione, curiosità, conoscenza del territorio, amore per la propria città e attenzione ai bisogni degli altri. Antonella Signorelli Identikit Vacanza mordi e fuggi, addio. c?è shalamu Nome: Cooperativa Shalamu Indirizzo: corso Scinà, 29-90139 Palermo Telefono: 091.6090085 anche fax Presidente: Michelangelo Di Fatta Fondata nel 2000 Fatturat :7mila euro (il primo anno, il secondo si saprà ad aprile) Soci: 10, di cui 6 lavoratori e 4 volontari Obiettivi: assistenza in percorsi turistici a persone che hanno qualche svantaggio (anziani, disabili, coppie con bambini piccoli, gente di passaggio che ha a disposizione solo mezza giornata, ecc.)


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