Welfare
Accoglienza diffusa, cara Merkel ecco la ricetta giusta
Il caso del portale Flüchtlinge Willkommen che incrocia la domanda abitativa degli immigrati con la disponibilità dei cittadini tedeschi. Un successo che ha superato ogni attesa. Ecco come funziona
Favorire una cultura dell'accoglienza, mettendo in contatto i profughi e le persone che vorrebbero ospitarli nelle loro case. E' lo scopo del portale Flüchtlinge Willkommen, (in italiano benvenuti profughi), progetto sociale avviato in Germania a fine 2014 e che nei primi sette mesi del 2015 ha trovato alloggio a 79 rifugiati nella Repubblica Federale e 44 in Austria. Un'idea che ha preso spunto da un episodio accaduto a Mareike Geiling, una delle iniziatrici del progetto, come lei stessa ha raccontato al sito del settimanale Der Spiegel. “Quando ho ricevuto il consenso per un soggiorno all'estero al Cairo – racconta la studentessa universitaria di Berlino con un passato come insegnante volontaria ai migranti -era chiaro che dovessi affittare la mia stanza”. “Dato che conoscevo bene il tema dei profughi – prosegue – questa situazione mi ha fatto pensare di dare con la mia stanza una nuova casa a qualcuno e che in Germania mancano gli alloggi per i richiedenti asilo”. Mareike, insieme alla sua compagna Golde Ebding, anche lei volontaria e con studi di assistente sociale alle spalle, prima di individuare una persona cercano un finanziamento, chiedendo ad amici e parenti se fossero disposti a partecipare alle spese d'affitto. In due settimane hanno raccolto l'equivalente di sei mensilità. Dopo qualche giorno un'amica di Mareike le presenta Bakary, un profugo orefice del Mali che vive per strada. Sarà lui ad occupare subito la stanza della ragazza, in partenza per Il Cairo, in Egitto.
La svolta però avviene quando a fine novembre 2014 viene messo online il sito di Flüchtlinge Willkommen, programmato e disegnato da Jonas Kakoschke, il coinquilino di Mareike. “Il sito è stato creato -spiega ancora al Der Spiegel Mareike Geiling – solo per condividere con amici e parenti le nostre conoscenze. L'abbiamo linkato nelle bacheche degli amici e abbiano avuto in due giorni migliaia di likes”. “Era chiaro per noi – conclude la ragazza- che in Germania mancasse una borsa immobiliare per i richiedenti asilo”. Un punto di incontro online che oltre che su un bisogno si basa su un'idea, quella che vivere in un appartamento privato, possa portare vantaggi per i profughi rispetto al soggiorno nei Asylbewerberheim, i centri di accoglienza a loro destinati sparsi per la Germania. “I richiedenti asilo – si argomenta sul sito di Flüchtlinge Willkommen – abitano in un alloggio adeguato, hanno più facilità a fare conoscenze e imparano più velocemente la lingua”.
Un modello diverso di accoglienza che viene gestito dallo staff della ong (13 persone in Germania e 4 in Austria) con base a Berlino attraverso una procedura standard. Il rifugiato e chi vuole accogliere i profughi deve registrarsi sul sito compilando un modulo online, in cui vengono inseriti dati utili per il “matching”, cioè l'accoppiamento tra la domanda e l'offerta. Per il rifugiato il “formulario” multilingue (tedesco, inglese, francese, italiano, arabo) consiste, oltre all'inserimento dei dati personali e di contatto, in domande sulle conoscenze linguistiche e sulle soluzioni abitative ( luogo dove si cerca l'alloggio, preferenze tra città e campagna per esempio), mentre per chi offre una camera si richiedono oltre alle informazione sulla stanza (per esempio tempo per cui sarà libero), quali lingue vengano parlate e quanti siano i componenti della famiglia, oltre al fatto che se qualcuno abbia già avuto esperienza con i richiedenti asilo. Una volta registrati, il singolo, la famiglia o il gruppo che mette a disposizione la stanza viene messo in contatto con un partner di Flüchtlinge Willkommen che vive nella loro città o nelle vicinanze che lavora con i profughi. Insieme inizia la ricerca del coinquilino con le caratteristiche adatte. Quando la persona viene individuata, i referenti della ONG fissano un incontro tra il richiedente asilo e la sua nuova possibile “famiglia”. Se va a buon fine, la convivenza può iniziare, altrimenti riparte la ricerca.
Trovata la persona c'è da sciogliere il nodo della copertura delle spese d'affitto. Che può avvenire in modalità diverse. Dal crowdfunding con l'utilizzo di piattaforme come Startnext al “classico” passaparola, fino all'utilizzo dei contributi che in alcuni casi sono erogati dai singoli Bundesländer (di cui , per alcune categorie di profughi come le persone che hanno un processo di riconoscimento dello status di rifugiato in corso. Nessun problema invece per le spese correnti, per esempio quelle per il cibo, perchè i rifugiati ricevono una somma di denaro ogni mese e alcuni beni di prima necessità dalle autorità.
Un progetto che a novembre compirà un anno e che fino ad ora ha raccolto più di 1500 registrazioni di persone che vorrebbero ospitare i profughi, provenienti per la maggior parte dalla Siria e dall'Africa subsahariana, anche se non mancano richiedenti asilo da Pakistan, Afghanistan, Iran e Iraq. Uomini, donne o famiglie che abitano in grandi città come Monaco di Baviera, Berlino o Francoforte, o in piccoli centri come Wolfratshausen (18mila abitanti) e che hanno storie anche diverse tra loro. Da Achim, 63 anni, di professione autista di bus, ex profugo dalla Repubblica democratica tedesca che dopo l'uscita di casa di suo figlio ha messo a disposizione una stanza per il 23enne pakistano Atif, a Isabel e Henk, rispettivamente dentista e documentarista che a Berlino ospitano la keniota Fridah e sua figlia fino all' l'educatore Johann Schmidt che a Costanza, nel sud della Germania, ha accettato come compagno di appartamento Khery, 20enne scappato dal Kurdistan iracheno.
Un'avventura, quello di Flüchtlinge Willkommen, che sta mettendo in evidenza le potenzialità di un modello di accoglienza “diffusa” che in Germania potrebbe alleggerire il peso che grava sugli Asylbewerberheim, sempre più sotto pressione per l'aumento esponenziale dei richiedenti asilo nella Repubblica federale. Secondo i dati del Bundesamt für Migration und Flüchtlinge, l'ufficio federale che si occupa tra gli altri di vagliare le domande di asilo politico, da gennaio a luglio 2015 218.221 sono state le richieste di protezione internazionale in Germania con un aumento del 124% rispetto allo stesso periodo del 2014. Una marea di richiedenti asilo, di cui ha parlato anche il ministro degli Interni Lothar de Maiziere e che vanno a ingrossare la popolazione degli abitanti dei centri di accoglienza, nelle ultime settimane sulle pagine della cronaca, anche per gli attacchi razzisti di cui sono stati oggetto.
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