Cultura

AccoglieMe, il progetto di accoglienza al porto di Messina

di Paolo Iabichino

A Messina esiste Casa Ahmed un luogo nel quale i minori migranti non accompagnati che arrivano nel nostro paese studiano italiano, fanno sport e partecipano a percorsi di formazione in grado di far acquisire loro competenze professionali.
A Casa Ahmed si fanno, poi, esperienze teatrali, si va al cinema o al museo regionale e si attivano tirocini grazie alla costante attività di relazione con l’ufficio orientamento. Si cercano e si creano opportunità di reale integrazione dando ai ragazzi una reale forma di autonomia che li renda informati, consapevoli e, di conseguenza, liberi.

Gli ospiti che arrivano qui sono anglofoni e francofoni, frequentano il Centro Provinciale Istruzione Adulti con la possibilità di accedere ai programmi ministeriali per il diritto allo studio per l’alfabetizzazione o il conseguimento della licenza media. Sono ragazzi che abitano la città, la attraversano ogni giorno, conoscono la sua storia e le sue bellezze.

E allora a Messina luogo con una forte vocazione turistica, in un centro di primissima accoglienza che ha visto transitare negli anni circa duemila minori stranieri non accompagnati cosa significa davvero accogliere? La risposta a questa domande arriva grazie al progetto AccoglieMe formalizzato attraverso la firma di un protocollo sottoscritto dall’Autorità Portuale di Messina, dall’Istituto Tecnico Economico Statale “Antonio Maria Jaci”, dal Comune di Messina, dall’Assessorato al Turismo e Assessorato ai Servizi Sociali, da Città Metropolitana di Messina e cooperativa sociale Medihospes che gestisce Casa Ahmed. L’idea, diventata attività concreta, coinvolge i minori nelle attività di informazione turistica presso lInfo Point del terminal crociere del porto di Messina.

I ragazzi accolgono i croceristi e i turisti grazie alla conoscenza delle diverse lingue straniere proprio come loro stessi sono stati accolti, su quelle stesse banchine del porto, al momento del loro sbarco in città dando così valore e significato alla parola accoglienza nelle sue diverse accezioni dimostrando inoltre di essere, per le comunità locali che li ospitano, una risorsa preziosa.

I ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa hanno potuto accrescere e migliorare le proprie competenze professionali, relazionali e sociali grazie anche a una fase di formazione specifica attraverso la quale hanno imparato, ad esempio, a conoscere il porto e le attività connesse al crocerismo, a comprendere le prime informazioni necessarie per rendere possibile una buona accoglienza turistica e hanno potuto conoscere Messina e i principali punti di interesse culturale.

Mohamed, Issouf, Mamadou, Issa, Abdoul, Amat, Aziz, Facinet, Thierry, Momodou, Muhammmed, Bubacarr sono stati i protagonisti di questa bellissima avventura fatta di integrazione, conoscenza del territorio e partecipazione attiva alla vita di una città.

Un progetto triennale che rappresenta una vera e propria sfida nel tempo, un progetto pronto a riprendere con una nuova fase di formazione rivolta a un nuovo gruppo di giovani che potranno imparare, scoprire e vivere Messina grazie a questa opportunità nella quale dignità e integrazione si uniscono per provare a cambiare realmente le cose.

Storia raccolta da Maria Andaloro

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.