Formazione
accessibilità, un diritto anche per i poveri
modena Il primo master per cooperatori al servizio dei disabili
di Redazione
È unico nel suo genere e farà il suo esordio all’università di Modena e Reggio Emilia il master in Cooperazione internazionale nel settore della disabilità. L’iniziativa nasce dalla pluriannale esperienza di Elisabetta Genovese, che ne è il direttore, e che come medico da molti anni lavora a progetti di cooperazione nel Sud del mondo.
«Oggi la cooperazione, che nel corso di questi anni si è occupata di priorità come la sopravvivenza da fame e da malattie mortali, sta estendendo il proprio campo d’azione verso il recupero di chi ha una disabilità fisica o mentale. Per approntare questa nuova sfida occorrono strumenti specifici e quindi un’adeguata preparazione», spiega Elisabetta Genovese. Ecco perché l’ideazione del master, di primo livello, della durata di 18 mesi, che conta la collaborazione dell’Ufficio XIII del ministero degli Affari esteri. «Tale esigenza è oggi ancora più attuale in seguito alla sottoscrizione da parte di 85 Paesi della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità per promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte di tutte le persone con disabilità, nonché di promuovere il rispetto per la loro inerente dignità», aggiunge la Genovese.
L’obiettivo del corso è quello di formare operatori capaci di assicurare che la cooperazione internazionale, compresi i programmi di sviluppo internazionali, siano comprensivi e accessibili alle persone con disabilità, agevolare e sostenere la formazione di capacità di azione, anche attraverso lo scambio e la condivisione di informazioni, esperienze, programmi di formazione e buone pratiche.
«Il master intende fornire ai corsisti tutte le informazioni ed i mezzi di natura giuridica, medica e pedagogica per metterli in grado di redigere progetti di cooperazione internazionale, nell’ambito della disabilità, sia a livello di cooperazione decentrata, sia a livello nazionale, che europeo ed internazionale», conclude Elisabetta Genovese.
Sbocchi professionali in Regioni, ministeri, Asl e organizzazioni di volontariato e non governative. Il master si rivolge a coloro che, senza limite di età e cittadinanza, sono in possesso di diploma di laurea vecchio o nuovo ordinamento conseguito in Italia o analogo titolo accademico conseguito in un’università estera.
Giacomo Guaraldi, docente del corso, specifica le modalità didattiche. «Il corso si svolge un fine settimana al mese ed è allo studio la possibilità di tradurre le lezioni per la fruizione da parte di studenti che non conoscono la lingua italiana. È previsto uno stage di circa 500 ore che si terrà presso ong in Italia e all’estero. Sono previste borse di studio a copertura delle spese relative al tirocinio all’estero».
Quota d’iscrizione: 800 euro. Domande sino al 2 settembre.
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