Leggi
Accessibilità: al via il regolamento della legge Stanca
Lo schema di Dpr ha avuto oggi il via libera dal Consiglio dei ministri. Il Ministro: "un atto per abbattere le barriere digitali evitando che le nuove tecnologie determinino forme di emarginazione"
Il ”bollino blu” per certificare l’accessibilita’ da parte dei disabili ai siti Internet e al materiale informatico avrà presto le sue regole operative. Lo prevede lo schema di Dpr concernente il Regolamento di attuazione della ”Legge Stanca”, che reca disposizioni per favorire l’accesso dei disabili agli strumenti informatici, esaminato oggi dal Consiglio dei Ministri.
In entrambi i passaggi alle Camere il provvedimento legislativo del Governo aveva ottenuto l’unanimita’ dei voti. ”E’ un significativo atto per abbattere le barriere digitali evitando che le nuove tecnologie informatiche determinino forme di emarginazione, forse ancora piu’ pericolose di quelle tradizionali, mentre punta a promuoverne l’uso come fattore abilitante e di superamento delle disabilita’ e delle esclusioni, oltre che di miglioramento della qualita’ della vita”, ha detto Lucio Stanca, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, ricordando che ”il Regolamento costituisce una tappa fondamentale nel percorso virtuoso intrapreso con l’approvazione della legge, nel dicembre 2003, mentre era in corso l”’Anno Europeo del Disabile’, e che si concludera’, a breve, con l’emanazione delle ”Linee guida’ con i requisiti tecnici ed i diversi livelli per l’accessibilita’, attualmente in corso di predisposizione”.
Il Ministro ha poi sottolineato ”la forte valenza innovativa del Regolamento, predisposto previa consultazione delle associazioni delle persone disabili maggiormente rappresentative della categoria, nonche’ di quelle di sviluppatori competenti in materia di accessibilita’ e di produttori di hardware e software”.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.