Welfare

Accertamento di invalidità per persone con disabilità e sindrome di Down

Agli inizi del 2002 é approdata in Parlamento una proposta di legge per abolire le annuali visite mediche ai soggetti diversamente abili.

di Francesco Agresti

“La burocrazia ti sfianca, oltre a sacrificare la vita di uno dei due genitori”, raccontava qualche settimana fa a Vita Eugenio Finardi, ricordando l?umiliazione di dover portare ogni anno sua figlia all?ospedale militare “in mezzo agli omoni in fila per la leva”, per accertarne l?invalidità e aver diritto alla pensione. “I down sono down sempre, perché dovercelo ricordare ogni anno?”. Grazie a una norma contenuta nella legge 388 del 2000 quelle visite non sono più annuali, ma a campione. Agli inizi del 2002 è approdata in Parlamento una proposta di legge, a firma del deputato forzista Italico Perlini, per abolire anche quest?ultima inutile stortura legislativa. Il secondo comma dell?articolo 97 della legge 388, dispone che i “cittadini affetti dalla sindrome di Down e i soggetti portatori di gravi menomazioni fisiche permanenti nonché i soggetti disabili mentali gravi sono esonerati dalla ripetizione annuale delle visite mediche, finalizzate all?accertamento della disabilità, ad esclusione dei casi in cui vi sia specifica richiesta del medico di famiglia”. “A seguito dell?applicazione di questa norma si verifica, nella pratica, un fatto ingiusto cui occorre porre rimedio”, ha ricordato il deputato azzurro. “I destinatari della norma”, prosegue Perlini, “vengono comunque chiamati a visita medica di controllo periodico ?a campione? con l?effetto, da un lato, dell?aggravamento inutile dei costi e dei carichi di lavoro delle strutture interessate, e dall?altro, ed è ciò che più interessa,del grave disagio psicologico, morale e spesso economico delle famiglie interessate. Da più parti infatti giungono giuste e comprensibili proteste dei familiari che vedono periodicamente rinnovare le loro tragiche vicende con l?incomprensibile necessità di controllare, al fine del mantenimento dei benefìci, la permanenza di una condizione fisica che sin dall?origine è stata dichiarata irreversibile. È quindi prima di tutto un dovere morale evitare il periodico rinnovarsi di una inutile quanto dispendiosa e avvilente, per chi la subisce, procedura”. Da qui la proposta al vaglio del comitato ristretto della commissione Affari sociali della Camera, secondo cui le persone affette “dalla sindrome di Down e i portatori di gravi menomazioni fisiche permanenti nonché i soggetti disabili mentali gravi con effetti permanenti devono essere esonerati da ogni visita medica, anche a campione, finalizzata all?accertamento della permanenza della disabilità?”.


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