Cultura
Abuso e sfruttamento online: +110% nell’anno della pandemia
Le segnalazioni di abuso e sfruttamento sessuale dei minori nel mondo erano 1 milione nel 2010: sono salite nel 2019 a quasi 17 milioni, con quasi 70 milioni di immagini e video collegati. La situazione di emergenza pandemica in corso, con minore sorveglianza sull'online, hanno registrato un aumento del 110% rispetto al 2019
Anno dopo anno, in occasione della Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia, i dati sull’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori appaiono in costante crescita, con un ruolo degli abusi online sempre più marcato: a livello mondiale si è passati da 1 milione di segnalazioni nel 2010 a quasi 17 milioni nel 2019, con quasi 70 milioni di immagini e video.
L’impatto della pandemia su tale aumento è stato esponenziale: secondo la Polizia Postale i reati relativi allo sfruttamento e all’adescamento di minori online nel 2020 sono aumentati del 110% rispetto al 2019, con 69 persone arrestate (+86,48%) e 1.192 indagate (+93.9%), per un totale di 3.243 casi, il 132% in più. L’incremento dei casi di adescamento ha riguardato soprattutto la fascia d’età 0-9 anni.
Il COVID-19 ha ampliato i fattori di rischio in tutti i Paesi: la maggiore fruizione di ambienti online da parte di minorenni, l’aumento di contenuti sessuali autoprodotti e scambiati in modo consensuale tra ragazzi/e, di cui si può facilmente perdere il controllo, la possibile diminuzione della supervisione genitoriale, la mancanza di reti extra-familiari. L’impossibilità di viaggiare dei potenziali abusanti, d’altro canto, ha accresciuto la ricerca e lo scambio di materiale pedopornografici, in alcuni Stati dell’Unione Europea, del 25%[1]. Più in generale, negli ultimi dieci anni c’è stata una costante crescita delle segnalazioni di abusi sessuali online riguardanti l’UE: si è passati da 23.000 segnalazioni nel 2010 a oltre 725.000 nel 2019, con quasi 3 milioni di immagini e video[2]. Dalle segnalazioni emerge che l’UE accoglie il maggior numero di materiale pedopornografico su scala mondiale (oltre due terzi nel 2019)[3].
Save the Children Italia realizza fin dal 2001 STOP-IT, un servizio di hotline parte del Safer Internet Centre italiano – Generazioni Connesse, che consente agli utenti di Internet di segnalare la presenza di presunto materiale pedopornografico online tramite la piattaforma dedicata. Nel 2020 le segnalazioni sono aumentate di circa il 30% rispetto al 2019.
La Strategia Europea per una lotta più efficace contro gli abusi sessuali su minori 2020-2025 stabilisce una serie di misure anche con riferimento anche al fenomeno online. Tra queste, la definizione entro il secondo trimestre del 2021 di una proposta per una legislazione europea di più ampio respiro necessaria a contrastare gli abusi sessuali sui minori online e offline. Nell’attesa, si sta lavorando ad una misura temporanea, resa necessaria dall’entrata in vigore del Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche nel dicembre 2020. Save the Children ha supportato fortemente la proposta del Consiglio dell’Unione Europea di una deroga temporanea e limitata a tale Codice, al fine di evitare un effetto indiretto dello stesso, vale a dire che i fornitori di servizi di comunicazione non siano più autorizzati ad utilizzare tecnologie automatiche per rilevare la circolazione di immagini di abusi sessuali su minori e casi di adescamento di bambini e bambine a fini sessuali, per segnalarlo alle autorità pubbliche. Questo ha infatti determinato un’interruzione delle iniziative volontarie delle aziende ICT di monitoraggio dei propri sistemi svolte in collaborazione con le Forze di Polizia degli Stati membri. A questo proposito, per fare un esempio dell’impatto, nelle tre settimane successive all’entrata in vigore del Codice Europeo le segnalazioni di materiale relativo ad abuso online in Europa sono diminuite del 46%, secondo i dati del NCMEC. Accogliamo quindi con favore la recentissima notizia del raggiungimento di un accordo politico per l’adozione di tale proposta temporanea, in attesa che venga recepita dal Parlamento e si terminino i lavori di redazione definitiva del testo normativo.
Le soluzioni tecnologiche, però, sono solo una parte della soluzione. Servono risorse adeguate che consentano alle Forze di Polizia di mantenere il know-how necessario e la possibilità di collaborare a livello internazionale in modo sempre più efficace sotto il coordinamento di Interpol, essenziale anche per il supporto alle vittime abusate per la produzione di materiale pedopornografico. A livello istituzionale, è urgente dare continuità ai lavori dell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile e predisporre il Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori, quale parte integrante del prossimo Piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. Infine, è cruciale promuovere la formazione delle competenze digitali dei più giovani, in un’ottica di cittadinanza in un’era digitale e di inclusione dei minori più marginalizzati e favorire la diffusione dell’educazione all’affettività per la dotazione di competenze emotive e la prevenzione di fenomeni come ad esempio l’adescamento online.
*Brunella Greco, Technical Advisor di Save the Children
Foto di Max Fischer da Pexels
[1] Ibidem.
[2] National Centre for Missing and Exploited Children – NCMEC.
[3] Internet Watch Foundation, Relazioni Annuali 2016 – 2019.
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