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Abuso e maltrattamento: interventi cura e diverse culture

Minori stranieri abusati. Il 4 giugno c’è stata la giornata di studio promossa dalla Regione Veneto

di Associazione Istituto Cortivo

“Un doveroso confronto tra istituzioni pubbliche sociali e sanitarie, culturali e assistenziali che si occupano di contrastare fenomeni di violenza, di abuso e di maltrattamento grave, con particolare riferimento ai progetti di presa in carico di minori stranieri portatori, assieme alle loro famiglie, di culture, storie e tradizioni diverse e che sono presenti in numero sempre maggiore nel nostro territorio”. Questo il commento di Stefano Valdegamberi Assessore regionale alle politiche sociali, sull’iniziativa di riflessione che si è tenuta il 4 giugno a Padova, al Centro Congressi di Villa Ottoboni, promossa dall’Assessorato regionale alle politiche sociali.

Il seminario, promosso dall’Assessorato regionale alle Politiche Sociali, è stato curato e organizzato dall’Osservatorio Regionale Nuove Generazioni e Famiglia con il prezioso apporto del Servizio Famiglia (Direzione regionale Servizi Sociali) e  dai 5 Centri Provinciali/Interprovinciali di Padova, Treviso, Vicenza, Verona e Venezia di contrasto all’abuso e al maltrattamento dei minori. Il titolo guida è: “Abuso e maltrattamento di minori: gli interventi di cura e le diverse culture”. 

“E’ ormai inderogabile – spiega l’Assessore – la lettura informata di una realtà sociale come quella veneta dove coesistono culture diverse nella complessità di valori, credenze e tradizioni. L’auspicio è che l’integrazione di saperi e l’approfondimento possano costituire la premessa e il miglioramento dei mode lli operativi contro questi vergognosi fenomeni”.

I dati

La Banca Dati relativa alle attività dei Centri, gestita dall’Osservatorio regionale Nuove Generazioni e Famiglia, rileva come i Centri risultino sempre più radicati nel territorio sia in termini di prevenzione che in termini di cura e di sostegno a favore dei minori e delle loro famiglie. I bambini in carico dal primo anno di attività, il 2004, a dicembre 2008, sono oltre 900; di cui 425 in carico nel corso del 2008, pari allo 0,5‰ della popolazione minorile residente in Veneto. La maggioranza è rappresentata da bambine (circa il 67%) ed è di nazionalità italiana (oltre l’82%). Tra gli stranieri prevale la cittadinanza rumena, seguita da quella marocchina e ghanese.

Fra i maltrattamenti gravi segnalati la maggior part e riguarda l’abuso/molestie sessuali (42% dei casi), seguite dal maltrattamento fisico e dalla grave trascuratezza. Nel caso di abuso/molestie sessuali il maggior numero di bambini ha un’età compresa tra 6 e 10 anni (oltre il 32% del totale degli abusi sessuali). I maltrattamenti gravi avvengono nella maggior parte dei casi in ambiente intrafamiliare (l’84%) ed in maniera continua.

E’ la scuola, seguita da un genitore e dai fratelli e sorelle (rispettivamente nel 17%, 12% e 11,2% dei casi), i maggiori autori della segnalazione ai servizi sociali. Sono soprattutto le Aziende ULSS e i Comuni a inoltrare la richiesta di intervento ai Centri. Per quanto concerne l’Autorità Giudiziaria la Banca Dati rileva che, dal gennaio 2008 a dicembre 2008, sono state effettuate circa 13.480 prestazioni, con il 62% che riguarda la presa in carico psicoterapeutico, educativo e sociale, mentre il 34% riguarda la diagnosi ed il 5% gli interventi richiesti dall’Autorità Giudiziaria.

I centri provinciali/interprovinciali sono: a Venezia, centro “Il Germoglio” – competente per la provincia di Venezia;  a Padova, centro “I Girasoli” AULSS n. 16 – competente per la provincia di Padova e di Rovigo; a Treviso – Centro “Il Tetto Azzurro” associazione Telefono Azzurro – competente per la provincia di Treviso e Belluno; a Vicenza – Centro “L’Arca” Comune di Vicenza, Ipab Proto Salvi, Azienda ULSS 6, – competente per la provincia di Vicenza; a Verona – centro “Il Faro” Aulss n. 20, 21, 22- competente per la provincia di Verona. I centri istituiti dalla Regione Veneto sono luoghi di presa in carico, di terapia e di riabilitazione a lungo periodo, con la presenza di figure professionali specializzate (psicologi, pediatri, neu ropsichiatri, assistenti sociali, esperti in scienza dell’educazione) che si coordinano con i servizi accompagnando il bambino e/o l’adolescente maltrattato o abusato nell’eventuale percorso giudiziario, come previsto dalla convenzione di Strasburgo.

All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, Mariuccia Lorenzi dell’Osservatorio regionale Nuove Generazioni e Famiglia, Francesco Gallo, Direzione regionale Servizi Sociali, Roberto Beneduce dell’Università di Torino, Felicity De Zulueta del Maudsley Hospital di Londra, Maria Elisa Antonioli dell’Ulss 16 di Padova e referente dei centri regionali, Fiorenza Milano, psicologa di Padova.

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