Famiglia

Abusi sessuali Africa: missionaria conferma

L'irlandese suor Teresa McKeon: «Anch'io ebbi sospetti sugli operatori umanitari»

di Gabriella Meroni

”Anch’io ho avuto il sospetto di tentati abusi su minori da parte di personale appartenente ad organizzazioni umanitarie” nei campi profughi africani. A denunciarlo alla Misna, l’agenzia dei missionari, e’ suor Teresa McKeon, 75enne irlandese della congregazione di San Giuseppe di Cluny, che per anni si e’ occupata di rifugiati sierraleonesi in Guinea ed ora si adopera per gli sfollati a Freetown, in Sierra Leone. Commentando le notizie apparse recentemente sui media a proposito di abusi sessuali su minori nei campi profughi di Liberia, Guinea e Sierra Leone, la missionaria ha raccontato alla Misna un episodio vissuto in prima persona. ”Nel luglio scorso – ha detto suor Teresa – le mie consorelle, che stavano lasciando la Guinea per tornare in Sierra Leone, si diressero verso la capitale della Guinea Conakry. Con loro c’era una ragazza, Fatmatta (17 anni), e il fratellino di 10 anni. L’intenzione delle religiose era di lasciare i ragazzi nel campo di transito di Mambiya di cui era responsabile la Croce Rossa Internazionale; da quel campo l’Unhcr li avrebbe trasferiti nella capitale e poi, a bordo di una barca, sarebbero stati rimpatriati in Sierra Leone.” ”Il personale locale – ha proseguito l’anziana suora – rifiuto’ ai ragazzi il permesso di tornare a Freetown via mare perche’ minorenni. In alternativa, propose il trasferimento a Conakry dove sarebbero dovuti restare un mese mentre la Croce Rossa adempiva alcune procedure burocratiche”. Ma in seguito Fatmatta ”mi rivelo’ che uno dei funzionari della Cri le aveva proposto di restare con lui promettendole di mandare suo fratello a scuola a Conakry”. Grazie alla sua tenacia suor McKeon riusci’ a far tornare i ragazzi a Freetown pochi giorni dopo. ”In ogni caso – ha proseguito la religiosa – andai a parlare con l’alto funzionario responsabile di questa vicenda e lo avvertii che lo avrei denunciato ai suoi superiori per abuso di minori. Chiesi al funzionario il suo nome e me ne dette uno falso come ho potuto poi verificare. Successivamente ho denunciato l’accaduto alla direzione della Cri a Conakry e al reponsabile progetti della ong Iom che si occupava del trasporto in barca dei rifugiati da Conakry a Freetown”.


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