Mondo

Abusi in Liberia: Onu sospende un operatore

Il provvedimento dopo la denuncia di abusi nei campi profughi contenuta nel rapporto di Save the children

di Emanuela Citterio

Dopo la denuncia di abusi nei campi profughi in Lliberia contenuta in un rapporto della sezione britannica di ‘Save the children’ reso noto in questi giorni, la missione Onu in Liberia (Unmil) ha fatto sapere di aver sospeso un operatore umanitario. Il rapporto dell’organizzazione non governativa che tutela i diritti dei minori ha accusato cooperanti, caschi blu e imprenditori locali di pretendere dai minori rapporti sessuali in cambio di cibo e denaro. L’Unmil ha garantito ulteriori investigazioni e ?tolleranza zero? per i casi di sfruttamento sessuale commessi da uomini del suo staff militare o civile nei confronti di donne e bambine nei campi profughi. In un comunicato, l?Unmil – di cui fanno parte 17.000 ?caschi blu? provenienti da più di 60 paesi – riferisce che dall?inizio dell?anno sono stati segnalati all?Office for internal oversight service (Oios), che si occupa della condotta dei componenti della missione, 8 casi di abusi, uno dei quali confermato dalle prove, portando all??immediata sospensione? del responsabile, di cui non vengono indicate le generalità. In un altro episodio, riferisce ancora l?Unmil, ad aver commesso abusi è stato un impiegato di un organizzazione partner, con la quale la missione Onu ha interrotto ogni forma di collaborazione; sugli altri sei casi si sta ancora investigando. Intanto il ministro della Sanità liberiano, Mohammed Sheriff, riporta oggi l’agenzia Misna, che durante il governo ad interim fece passare una legge contro la violenza sessuale ha detto che il rapporto dell?ong britannica ?sarà esaminato attentamente e il ministero della Giustizia avvierà provvedimenti giudiziari contro i responsabili di questi atti?.


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