Diritti animali

Abruzzo, vittoria delle associazioni: cervi salvati

Battaglia vincente dell'associazionismo sul caso dei 500 capi da abbattere: il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni Lav, Lndc Animal Protection e Wwf Italia e ha confermato la sospensione della delibera della giunta regionale che ne disponeva l’uccisione

di Barbara Marini

Vi avevamo raccontato della battaglia innescata da associazioni e personalità del mondo della cultura, spettacolo e dell’arte per la scellerata decisione di abbattere in Abruzzo 500 cervi, considerati di troppo (leggi sotto). La vicenda aveva suscitato grande indignazione anche al di fuori del mondo animalista e ambientalista, raccogliendo, oltre a 136mila firme con una petizione online e decine di migliaia di e-mail di protesta inviate dai cittadini all’amministrazione regionale.

Ebbene oggi facciamo eco alle grida esultanti dei social e riportiamo la vittoria ottenuta:  le associazioni che hanno illustrato davanti al massimo organo di giustizia amministrativa le loro ragioni a difesa dei cervi, hanno infatti ottenuto un riscontro positivo. Il fatto è notevole perché questa pronuncia potrà rappresentare un importante precedente per il futuro.

Il Consiglio di Stato infatti ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni Lav, Lndc Animal Protection e Wwf Italia e ha confermato la sospensione della delibera della riunta regionale che disponeva l’uccisione di 469 cervi, cuccioli compresi


L’avvocato: «Un precedente importante»

Michele Pezone, l’avvocato che ha curato il ricorso presentato dalle associazioni, esulta: «Si tratta di un precedente importante per chiarire che la programmazione venatoria deve essere fondata su dati certi, raccolti nelle modalità previste dalla legge. Cosa che non è avvenuta in questo caso, come conferma questa pronuncia del Consiglio di Stato. Una pronuncia che potrà valere anche per altre Regioni e riguardanti altri animali». 

Lav, Lndc e Wwf esprimono soddisfazione per il risultato ottenuto in difesa di animali che rischiavano di essere uccisi senza alcun motivo reale, scongiurato l’ennesimo regalo alla lobby venatoria che rappresenta un bacino elettorale importante per una certa parte politica. 

Una vittoria di migliaia di cittadini

«Il fatto che il Consiglio di Stato abbia ritenuto valide le nostre ragioni ci riempie di soddisfazione perché è la dimostrazione che eravamo e siamo nel giusto. Il consiglio di stato rimane un baluardo di legalità e di rispetto delle norme, sempre prezioso quando si tratta di arginare politiche che vanno contro gli animali e l’ambiente. Dedichiamo questa vittoria alle centinaia di migliaia di cittadini che hanno sostenuto le nostre iniziative a favore dei cervi abruzzesi e ai milioni di turisti che ogni anno affollano la Regione attratti dalla sua natura e dagli animali selvatici che la popolano”, dichiarano le associazioni».

La foto in apertura è di JLFineArt da Pixabay

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