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Abruzzo, si riaffaccia la politica
Nelle prime pagine dei quotidiani è l'ora dei commenti edelle distinzioni
Anche oggi i quotidiani dedicano molte pagine al terremoto in Abruzzo, e dopo la compattezza emotiva del primo giorno cominciano le distinzioni, e le analisi critiche.
Oggi la rassegna stampa si occupa anche di:
“Terrore per una nuova scossa” titola il CORRIERE DELLA SERA . La contabilità del quotidiano milanese si ferma a 235 morti e oltre 25mila sfollati. “La lezione abruzzese” è l’editoriale a firma di Pierluigi Battista: «C’è una lezione abruzzese da segnalare: l’Italia politica sta faticosamente imparando a distinguere i compiti fondamentali in cui unirsi dai temi, non meno importanti, in cui è democraticamente vitale dividersi. Maggioranza e opposizione …Hanno capito, tra le macerie e le innumerevoli vittime dell’Abruzzo, che sulle emergenze nazionali non deve avere spazio l’isteria di uno scontro primitivo». Concetto giusto ma è significativo come per il vicedirettore del CORRIERE al centro di tutta la tragedia ci sia prima di tutto la politica. E le sue logiche. Gian Antonio Stella sempre dalla prima fotografa le due italia attive sul campo: la fantastica dedizione dei volontari e dall’altra parte piccoli egoismi e i contrasti storici di un Paese in emergenza. Scrive Stella: «Non puoi sentirti orgoglioso di come sgobbano i carabinieri e i poliziotti, le guardia di finanza e i forestali e tutti gli altri senza ribollire di insofferenza a guardare la mattina, tra le macerie di Onna, la delusione dei volontari della protezione civile del Friuli, che sono venuti giù con i loro cani e le loro tende e le loro attrezzature e stanno lì impotenti nelle loro divise nuove di zecca che non riescono a sporcare: «Sono già le dieci, siamo qua da ieri sera e nessuno ci ha ancora detto come possiamo renderci utili. Che modo è?». Aggiunge il giornalista riferendosi al piano casa. «Ci sono voluti i lutti di Onna e la distruzione dell’Aquila e quelle file di bare allineate, però, per cambiare il testo originale dato alle regioni solo una settimana fa. Dove l’articolo 6, precipitosamente soppresso dopo il cataclisma abruzzese, era intitolato “Semplificazioni in materie antisismica”». Francesco Alberti infinesi occupa dei volontari. Attualmente sul campo a L’Aquila ce ne sono 2mila «molti altri bussano sono in lista d’attesa. A Bergamo il prefetto ha dovuto addirittura bloccare la partenza di alcune centinaia di volontari , invitandoli ad evitare iniziative isolate».
“Nuove scosse, paura senza fine” è l’apertura in prima di LA REPUBBLICA. Anche oggi molto spazio al dramma abruzzese (con i morti saliti a quota 235). Continuano le scosse di assestamento (avvertite anche nella capitale), mentre la magistratura apre un’inchiesta sulle norme antisismiche disattese. Il quotidiano diretto da Ezio Mauro riferisce della visita del premier, delle sue promesse e delle sue proposte (costruire una new town, ipotesi bocciata dagli architetti Fuksas, Gregotti e Oblach). Sul fronte delle polemiche, Antonello Caporale (“Ma i palazzi dello Stato sono crollati è polemica sulle norme anti-sismiche”) riferisce della situazione degli edifici ufficiali, e in particolare dell’ospedale costruito senza alcuna attenzione. «Non sapevamo, non abbiamo mai badato a questa questione, siamo stati come inconsapevoli»: queste le parole di Nicola Jovenitti, consigliere comunale ma assessore all’epoca della costruzione del nosocomio. Ammissione sincera e sconcertante: la prima legge antisismica risale al 1974 e L’Aquila è da decenni considerata a rischio. Sono mancati i controlli, e forse qualche responsabilità è anche dei costruttori.
Davvero interessante il SOLE24ORE di oggi per come sceglie di stare sulla notizia del terremoto. In prima, un fondo di Giorgio Santilli riflette su quale Italia è venuta fuori da questa emergenza. E di fatto è un’ode alla protezione civile, ai suoi uomini e volontari e a Guido Bertolaso: «Non mancano le polemiche, inevitabili, nota il SOLE, «,a anche queste sembrano destinate a lasciare il campo alla solida operosità della macchina messa in piedi da Bertolaso» che ha messo insieme le «forza migliori » del paese, dagli «angeli della polvere, i vigili del fuoco, i militari». Il “miracolo” compiuto dalla protezione civile è anche politico: è riuscita infatti a formare una sorta di «unità nazionale» anche tra le forze politiche, un «dialogo per una volta non urlato». Il merito? Di Bertolaso, ancora una volta, che pur sceso in campo come sottosegretario (e quindi parte del governo) non ha dimenticato di essere un tecnico, ovvero «la competenza l’ha spuntata sulla politica di basso cabotaggio». Che possa essere questo un «nuovo inizio» per l’Italia? Parole grosse, insomma. A pagina 5 un bell’identikit della protezione civile, definita «piccola holding per grandi crisi», in cui sono impiegati 700 dipendenti e 1,3 milioni di volontari. Una struttura dal budget leggero, perché per il 2009 avrà a disposizione 1,6 miliardi di euro, che però per il 90% è già impegnata per pagare mutui e rate di passate emergenze. Quanto alle spese di funzionamento del Dipartimento, bastano 142 milioni. Spalla sui volontari: sono 60mila quelli che possono essere operativi nel giro di minuti, 300mila in alcune ore.
L’informazione di ITALIA OGGI si concentra sulle adesioni al fondo per l’emergenza attivato dal Cup (comitato unitario delle professioni) e alle iniziative degli ordini professionali. Al fondo di solidarietà si può partecipare attraverso bonifico bancario al conto corrente aperto presso la sede di Roma della Banca Popolare di Sondrio. Secondo Italia Oggi, la Banca Popolare di Sondrio aggiornerà pubblicante il fondo a partire dalle prossime 24 ore. Per quanto riguarda i professionisti, l’Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali, ha comunicato la disponibilità immediata ad intervenire fornendo sostegno psico-sociale alle famiglie, ai minori e agli anziani; le professioni sanitarie hanno deciso di partecipare al sostegno della popolazione abruzzese attraverso strategie comuni. I presidenti dei vari ordini professionali sanitari, oltre a rendere disponibili tutte le competenze professionali adeguate a disposizione della protezione civile e della Croce Rossa, hanno messo a disposizione farmacie mobili per la distribuzione di farmacie mobili per la distribuzione di farmaci. La proposta avanzata dal consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed egli esperti contabili (CNDCEC) di sospendere tutte le scadenze di natura fiscale, previdenziale e amministrativa che interessano i cittadini delle zone colpite dal sisma è stata accolta dal governo. Infine, ITALIA OGGI riporta l’iniziativa dell’IPOST (ente di previdenza e assistenza di Poste italiane), che ha stanziato a fondo perduto 5 milioni di euro per i danni del terremoto oltre alla possibilità di attivare un credito agevolato per la ricostruzione ola riparazione delle abitazioni colpite dal terremoto. Inoltre, per i propri associati colpiti dal sisma, IPost ha messo a disposizione un bonus bebè di 3 euro a famiglia per i nati nel corso del 2009.
“Il vuoto e la paura” è il titolo scelto da IL MANIFESTO per continuare a raccontare il terremoto. Da una prospettiva molto critica. Non a caso “Atto dovuto” recita l’editoriale di Mariuccia Ciotta: «dopo i 200 morti tutto continua come prima. Il velo nero della censura scende sull’informazione: è stato fatto tutto il possibile, gli aiuti sono arrivati tempestivi, piangiamo i bambini, il patrimonio artistico frantumato, i paesi scomparsi». Il quotidiano comunista riferisce del fascicolo contro ignoti aperto dalla procura, della scelta di Maroni ministro dell’Interno di dedicarsi alle ronde piuttosto che al terremoto, delle proposte di Berlusconi. Interessante il pezzo di Norma Rangeri: “In diretta con il premier protettore”. Il teatrino della politica sul palcoscenico di Bruno Vespa. Berlusconi l’altra sera ha chiamato al telefono e chiede: «Dottor Vespa, se i ministri Matteoli e Maroni sono lì, per cortesia gli può chiedere di mandare assolutamente 1200 vigili del fuoco e almeno 1000 soldati? Vi prego, è una pressante richiesta». Commenta Rangeri: «Per l’immagine sarebbe un errore davvero imperdonabile non mettere a parte il “pubblico-popolo” del lavoro svolto in queste ore dal presidente. E farlo nel salotto preferito, unendo le forze del politico e dello schermo, è importante». Quanto a Matrix, ha fatto un’edizione speciale e maliziosamente commenta la giornalista: «Probabilmente, se Enrico Mentana fosse stato ancora alla guida del programma, difficilmente avrebbe chiamato le ministre Gelmini e Carfagna a commentare la tragedia del terremoto… Certo i due ministri con qualche voce in capitolo, Maroni e Matteoli, se li era aggiudicati Vespa, ma a volte meglio niente che rischiare di apparire la voce del governo».
“L’orgoglio” titola IL GIORNALE su di una foto che ritrae un soccorritore e due bandiere italiane. Il pezzo di Cristiano Gatti comincia così: «Da tre giorni sto frequentando un bellissimo supercorso di dignità umana. Col passare delle ore l’Abruzzo si sta rivelando la migliore università». Gatti descrive l’atmosfera: «L’Aquila è a pezzi, non c’è famiglia che non sia stata colpita. Ma vince l’orgoglio. Nessun grido, niente scene madri: tra la gente silenzio e compostezza. Tra le rovine e le macerie si avverte solo grande voglia di ricominciare». I cronisti del GIORNALE raccontano storie di solidarietà, del fornaio che riapre tra i calcinacci e distribuisce il pane fresco gratis agli sfollati e racconta il lavoro dei soccorritori, dai vigili del fuoco ai poliziotti ai volontari delle Anpas. C’è anche il pilota hobbysta di moto fuoristrada che in collaborazione con le forze dell’ordine sta raggiungendo zone impervie. Peppino Caldarola celebra la reazione dello Stato-Governo-Premier. “Finalmente orgogliosi dello Stato, dopo tante tragedie gestite male” e scrive «Eravamo abituati a popolazioni abbandonate a se stesse alla confusione di interventi senza coordinamento. Questa volta il Governo ha mostrato il meglio di sè. Non ho alcuna reticenza a scrivere che è merito di Silvio Berlusconi». Di Salvatore Tramontano il pezzo che stigmatizza lo sciacallaggio dell’opposizione “responsabile”, «Le elezioni oramai incombono e il volemose bene del Pd è già un ricordo. Sull’Unità ha titolato “Calvario d’Abruzzo. Ci hanno detto di restare a casa” e Travaglio usa la tragedia per polemizzare sul piano casa». Si torna a parlare della legge antisismica a pag. 15 “Adesso stop al ballo dei rinvii” . Matteoli: «Basta con la fase transitoria» e se passa la proposta le nuove norme in vigore da subito.
Oggi è il giorno in cui tutti i giornali si sbizzarriscono nel tirare la morale. AVVENIRE affida il compito a Marina Corradi, con una titolazione un po’ enigmatica: “Sotto schiaffo l’Italia si svela diversa. Riaprono i pozzi interiori”. L’immagine dei pozzi non è propriamente la più adatta. Nell’editoriale la Corradi si spiega. Rispondendo alla domanda, perché gli uomini si prodighino nell’aiutare gli altri in queste situazioni estreme, risponde così: «È sempre lo steso dolore che sfida. E riapre dimenticati pozzi interiori, e nello schiaffo provoca: c’è una sorgente, lì sotto, che avevamo dimenticato di avere. Generosa, gratuita: come straniera, in un mondo che normalmente non dà niente per niente». Sui volontari AVVENIRE scrive che sono già arrivati in 2mila da tutt’Italia. Sottolineato l’impegno delle Misericordie, presenti con 300 volontari provenienti da sette regioni. 500 i volontari arrivati dal Friuli. Tra le raccolte fondi AVVENIRE sottolinea l’impegno della Caritas e i 3milioni di euro stanziati ieri dalla Cei, presi dai fondi per l’8 per mille destinati all’operatività della Caritas in loco.
“La terra trema ancora” è il titolo in prima de LA STAMPA. Oltre alla cronaca del nuovo boato e dei salvataggi, il quotidiano di Torino continua a tenere aperte diverse finestre di approfondimento, in particolare sulla sicurezza degli edifici e le norme antisisma non rispettate, i danni economici del terremoto e le donazioni. “La prefettura fuori legge” è il titolo di un focus sul palazzo del governo dell’Aquila, restaurato non molto tempo fa e sfarinatosi sotto i colpi del sisma. “Il palazzo che non doveva crollare: neppure lo Stato rispetta le norme anti-sisma” è il sommario dell’articolo. Nella pagina accanto una radiografia dell’Italia minacciata. Secondo l’inchiesta sarebbero 15 milioni gli italiani a rischio: il 45% del territorio italiano è catalogato come sismico e su questo insiste il 40% della popolazione, in queste aree 15 milioni di persone abitano in abitazioni non sicure dal punto di vista del rischio sismico. Sulle donazioni, LA STAMPA riferisce la decisione del governo di avviare un conto corrente unico nazionale in cui confluiranno gli altri conti regionali per gli aiuti economici alle vittime del terremoto. Il quotidiano di Torino da conto della propria raccolta fondi: in 36 ore 161mila euro sono arrivati alla Fondazione La Stampa-Specchio del mondo, anche da italiani che vivono all’estero attraverso il sito web. I danni del terremoto, riferisce LA STAMPA, superano il miliardo e mezzo di euro.
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E inoltre sui giornali di oggi:
CRISI
LA STAMPA – “Supermarket, guerra ai ladri della terza età”. Un rapporto rivela che dall’inizio dell’anno sono aumentati del 89 per cento i furti di generi alimentari nella grande distribuzione rispetto allo stesso periodo del 2008. Ad anticipare il dato, su cui si basa l’inchiesta de LA STAMPA, è il Center for detail research di Checkpoint system azienda che produce sistemi antitacchinaggio per la grande distribuzione. La polizia riferisce che sono soprattutto i pensionati a prelevare merce dai supermercati. Il “bottino” sequestrato sono fette di carne, confezioni di latte e uova, caffé. Nelle loro tasche viene trovato spesso il kukident, la pasta adesiva per le dentiere. Nessuno, davanti agli agenti, cerca giustificazioni, qualcuno scoppia in lacrime e tutti si offrono di pagare la merce rubata. Di solito i supermercati lasciano correre e le loro storie non entrano nelle statistiche della polizia. «I pensionati sono i più vulnerabili per ciò che riguarda i consumi» dice, intervistato, il sociologo Aldo Bonomi. Oltre a chi ruba nel supermercato c’è una fascia ancora più estrema che il sociologo definisce “la fascia dei cassonetti”: chi, magari per mantenere altri famigliari in gravi difficoltà va a raccattare dovunque può.
LA REPUBBLICA – dalla prima all’economia: “Crisi esplode la cassa integrazione”. A marzo +925% di Cig (che sale per i metalmeccanici a +7000%). Tutti i settori industriali fanno facendo ricorso alla cassa integrazione. L’Inps giudica «eccezionale» l’incremento di ore della Cig (78,8 milioni di ore), mentre normale quello della Cigs, la straordinaria (39,7 milioni). Nei primi tre mesi dell’anno la Cig è costata 800 milioni di euro.
TESTAMENTO BIOLOGICO
AVVENIRE – “Malati di Sla, l’appello è arrivato al Quirinale”: Mario Melazzini ieri ha guidato una piccola delegazione dell’Aisla per portare a Napolitano l’appello Liberi per vivere. Tra i sottoscrittori dell’appello anche Livia Turco e il ministro Biondi. Contenuto: «La priorità non è legiferare sul testamento biologico, ma garantire a tutti i malati che vogliono vivere di esercitare il loro diritto alla vita».
SICUREZZA
LA REPUBBLICA – “Quegli agenti pestarono a morte un clochard”. Sono stati arrestati due agenti Polfer in forza alla stazione di Milano per un pestaggio avvenuto il 6 settembre ma di cui solo in questi giorni si è scoperta la dinamica. I due avevano detto di averlo salvato da una rissa. In realtà i due avrebbero picchiato il clochard 59enne. L’accusa è di omicidio volontario.
CINA
LA STAMPA – Un raggio di speranza viene dalla Cina, scrive nelle pagine di economia Stefano Lepri. La Banca mondiale promuove il gigante giallo di fronte alla crisi: la ripresa comincerà già quest’anno e si consoliderà nel 2010 con una crescita del 6,5%. La Bm dice che per rafforzare la ripresa, Pechino deve «fare di più per stimolare i consumi e migliorare le condizioni di vita della popolazione, accrescendo la spesa per sanità, istruzione e sicurezza sociale».
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