Politica
ABRUZZO. La protesta dei terremotati arriva a Roma
Un migliaio di cittadini con amministratori e sindaci davanti a Montecitorio dove è in discussione il ddl sullla ricostruzione
di Redazione
Sono circa un migliaio i cittadini abruzzesi, provenienti in gran parte dalla zona dell’aquilano, che stanno protestando di fronte alla Camera, dove e’ da poco ripresa la discussione del ddl che dispone le risorse per gli interventi di ricostruzione dei danni causati dal sisma del 6 aprile. I cittadini accompagnati da molti amministratori locali dell’area dell’epicentro, contestano in primo luogo la centralizzazione delle procedure di sostegno alla ricostruzione. Sindaci e amministratori locali chiedono il decentramento delle misure per rendere la macchina degli aiuti piu’ snella ed efficace ”Case, scuole, universita’. Subito. Contro la speculazione ricostruzione dal basso”, e’ infatti uno degli striscioni innalzato in una piazza Montecitorio arroventata dal sole.
Un’altra delle richieste rivolte al governo e al parlamento dai cittadini abruzzesi giunti a Roma, e’ la copertura totale delle spese che sostentute dai privati che hanno deciso di procedere alla ricostruzione delle abitazioni rese inagibili dal terremoto. Il principio e’ quello contenuto nello slogan della ”campagna 100%” che esemplifica le richieste di amministratori e cittadini: 100% alla ricostruzione, 100% trasparenza e 100% partecipazione. La protesta si svolge in modo molto composto. Tra la gente abruzzese, accaldata dalla morsa dell’afa romana e provata dal viaggio, c’e’ rabbia. Sono in molti a urlare ‘vergogna’ e ‘buffoni’ all’indirizzo della Camera e su qualche striscione campegga anche la richiesta disimissioni rivolte al sottosegretario alla Protezione Civile: “Bertolaso vattene -si legge su uno di essi- ricostruzione agli abruzzesi”.
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