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Abruzzo: al via il piano sociale ’98

Il Consiglio regionale ha approvato in via definitiva la legge

di Redazione

Il Consiglio regionale ha approvato in via definitiva la legge che promuove gli interventi in materia di assistenza sociale. Come si legge nel testo, la Regione con questo provvedimento intende realizzare un sistema organico di servizi e di interventi di assistenza sociale in grado di assicurare risposte unitarie e globali ai bisogni delle persone, partendo dal livello territoriale e funzionale più vicino alle persone. La legge dunque, unitamente al Piano sociale regionale 1998-2000 che ne costituisce parte integrante, intende fornire una normativa che preveda dettagliatamente la programmazione, l?organizzazione e la gestione dei servizi in questo settore, prevedendo una integrazione tra gli interventi di assistenza sociale veri e propri e il sistema dei servizi sanitari. Si tratta di un provvedimento piuttosto innovativo nel suo genere, soprattutto per quanto riguarda i principi a cui è ispirato. Infatti – si legge ancora nel testo – la normativa intende superare il concetto di assistenza sociale come assistenza economica, mirando piuttosto a un inserimento delle prestazioni alla persona in un quadro di servizi finalizzati alla promozione e alla integrazione sociale delle persone in difficoltà. Per far questo è prevista la valorizzazione del ruolo degli enti locali, delle realtà territoriali e delle comunità locali. Il Piano regionale verrà integrato da un Piano di zona inteso come uno strumento di programmazione e di collaborazione attraverso il quale ciascun ambito territoriale può realizzare gli interventi previsti nel Piano regionale con le stesse modalità di attuazione. Per attuare l?integrazione tra i servizi sociali e il sistema sanitario, il consiglio regionale istituirà un?apposita commissione formata da un rappresentante di ciascuna delle Usl regionali, da un rappresentante dell?Anci e da uno dell?Uncem, e infine da un rappresentante dell?Upa. Sono previsti interventi per la formazione di dirigenti e degli operatori dei servizi socioassistenziali, ma anche interventi formativi gestiti direttamente dalle realtà che localmente attuano i servizi. Dal punto di vista amministrativo, le spese verranno sostenute mediante il Fondo sociale regionale. In particolare a partire da quest?anno, e fino alla scadenza del primo triennio di attuazione, il Fondo verrà suddiviso in due voci di spesa distinte: una destinata ai comuni che hanno adottato la delibera prevista dalla legge stessa, l?altra destinata a quei comuni che presentano il programma delle attività sociali in base alle norme precedenti

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