Formazione
Abrar, 14 anni e volontaria ai corsi di italiano per stranieri
Abrar è una ragazza di 14 anni di origine marocchina: dopo qualche anno come studentessa dei corsi estivi di italiano per stranieri del Cestim, quest'estate ha voluto mettersi in gioco come volontaria negli stessi corsi da lei frequentati fino a qualche anno fa. Un esempio di protagonismo giovanile
di Redazione
Oltre mille studenti figli di famiglie immigrate frequentanti la scuola primaria e la secondaria di primo e secondo grado, durante tutto il mese di luglio sono tornati a scuola imparare la lingua italiana in modo piacevole e socializzante, con laboratori e attività ludiche, per oltre 8mila ore di didattica. Accanto a loro, 110 giovani laureati formati da Cestim- Centro Studi Immigrazione per condurre i laboratori di italiano L2 e più di trenta studenti delle superiori che hanno scelto i Corsi Estivi Cestim come ambito ideale in cui svolgere l’esperienza di PCTO (ex Alternanza scuola lavoro) o attività di volontariato. Un Piano Estate ante litteram quello che si svolge a Verona da vent’anni, un progetto in sinergia con le scuole statali allo scopo di favorire l'integrazione scolastica degli studenti non italofoni, spesso penalizzati nel successo scolastico a causa della mancata o poco approfondita competenza nella lingua italiana: per loro le vacanze estive rappresentano un’opportunità formativa importante ai fini di una buona e più rapida integrazione scolastica.
Tra gli studenti delle superiori che hanno affiancato bambini e ragazzi nell’apprendimento dell’italiano come L2 c’è Abrar, 14 anni, una ragazza di origine marocchina. Qualche anno fa è stata a sua volta alunna dei corsi di italiano per stranieri proposti dal Cestim e ora Abrar è nelle stesse aule al fianco degli insegnanti, come volontaria, per supportare l’attività didattica e aiutare gli studenti. «Aiutare i ragazzi che, come me qualche anno fa, si trovano adesso ad affrontare un paese e una lingua nuovi, è stato per me naturale. Mi sento vicina a loro», spiega Abrar, «non solo per gli stessi timori e le stesse insicurezze derivanti da una situazione e da una lingua nuove, ma anche e soprattutto per la stessa volontà e la stessa determinazione nel ricominciare da zero». «Il bello del frequentare i corsi Cestim per me – continua Abrar – è scoprire che ci sono tanti altri ragazzi che condividono la tua stessa situazione. Come è stato per me, vorrei creare con loro un legame unico che dura nel tempo».
«Il progetto si è rivelato particolarmente prezioso in un anno come questo», racconta Matteo Danese, direttore del Cestim, «in cui diventa fondamentale per le scuole fare il massimo sforzo per ridurre i divari tra studenti al fine di garantire a tutti le stesse opportunità». Per Rita Ruffoli, direttrice di Fondazione San Zeno, ente sostenitore e finanziatore del progetto, «Intessere relazioni tra insegnanti e ragazzi è parte integrante di un processo educativo che passa attraverso le emozioni considerando la lingua come uno strumento per studiare e per orientarsi nella vita di ogni giorno».
Il progetto “Primo, imparare bene la lingua!” è uno dei progetti educativi che il Cestim, Centro Studi Immigrazione di Verona realizza dal 1998 in sinergia con le scuole statali. Nato come corso di lingua limitato alla città di Verona, anno dopo anno il progetto dei Corsi Estivi Cestim ha coinvolto sempre più ragazzi, scuole e operatori, estendendosi fino alla provincia di Vicenza. Il progetto si rivolge ad alunni della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado e offre l'opportunità di imparare l'italiano ex novo o perfezionarne e arricchirne la conoscenza e l'uso. Imparare bene l’italiano non è solo il requisito essenziale per il successo in ambito scolastico, ma anche per l'inclusione nella vita quotidiana del territorio. Il progetto, che prevede interventi di supporto linguistico anche durante l’anno scolastico.
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