Famiglia

Aborto: la Turco presenta la relazione sulla 194

Dimunisce il ricorso all'aborto tra le italiane: -2,1% rispetto al 2005 e -44,6% rispetto al 1982

di Sara De Carli

L’aborto scende tra le italiane ma sale tra le cittadine straniere. E’ questo il dato piu’ evidente che emerge dalla Relazione annuale sull’attuazione della legge 194/1978, presentata oggi dal Ministro Turco al Parlamento.

Il rapporto contiene i dati preliminari per l’anno 2006 e i dati definitivi per l’anno 2005. I dati relativi al 2006 – come sottolineato nella relazione – con un totale di 130.033 Ivg evidenziano un ulteriore calo del 2,1% rispetto al dato definitivo del 2005 (132.790 casi) e un decremento del 44,6% rispetto al 1982, anno in cui si e’ registrato il piu’ alto ricorso all’aborto (234.801 casi). Tra le italiane l’aborto e’ sceso di ben il 60% rispetto al 1982, ma il ricorso all’Ivg e’ cresciuto tra le cittadine straniere. Sono loro a rappresentare il 29,6% del totale.

Il tasso di abortivita’ (numero delle Ivg per 1.000 donne in eta’ feconda tra 15-49 anni), l’indicatore piu’ accurato per una corretta valutazione della tendenza al ricorso all’IVG, nel 2006 e’ risultato pari a 9,4 per 1.000, con una diminuzione del 2,2% rispetto al 2005 (9,6 per 1.000) e del 45,3% rispetto al 1982. Negli ultimi dieci anni – sottolinea il ministro nella relazione al Parlamento – e’ invece triplicato il numero degli interventi effettuati da donne con cittadinanza estera: siamo infatti passati da un’incidenza del 10,1% del 1996 al 29,6% del 2005, con una crescita del 66%. Questo fenomeno influisce sull’andamento generale dell’Ivg in Italia, determinando una stabilita’ nel numero totale degli interventi e nascondendo di fatto la diminuzione presente tra le sole donne italiane.

Se si considerano soltanto le cittadine italiane invece i casi di Ivg nel 2005 scendono a 94.095, con una riduzione di ben il 60% rispetto al picco del 1982. Tale riduzione e’ risultata piu’ rapida nelle donne istruite, nelle occupate e nelle coniugate, a dimostrare l’aumentata capacita’ e consapevolezza delle donne e delle coppie nell’adozione di metodi per la procreazione responsabile. “Fondamentale a questo scopo – sottolinea il ministero della Salute – il ruolo svolto dai consultori familiari, in linea con quanto previsto dal Progetto Obiettivo materno infantile”. Da rilevare infine che la stragrande maggioranza delle Ivg (97,3%) avviene entro i primi 90 giorni, mentre la percentuale di Ivg dopo la ventunesima settimana di gestazione e’ molto limitata (0,7%).

Per vedere i dati, clicca qui.


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