Cultura

Aborto, card. Martino: la chiesa non finanzierà più Amnesty

"Rammarico per la presa di posizione abortista dell'Ong"

di Redazione

Il cardinale Renato Martino, presidente del Pontificio consiglio giustizia e pace, ha annunciato chela Santa Sede smettera’ di finanziarie l’organizzazione Amnesty International in ragione della sua presa di posizione in favore dell’aborto. E’ quanto afferma la Radio Vaticana citando un’intervista del cardinale al National catholic register. Il cardinale Martino ha espresso profondo rammarico per la presa di posizione abortista di Amnesty International, sottolineando che schierarsi per la depenalizzazione dell’interruzione volontaria della gravidanza rappresenta un tradimento delle finalita’ istituzionali della stessa organizzazione. Conseguenza inevitabile di tale decisione, spiega il porporato, sara’ la sospensione di ogni finanziamento ad Amnesty da parte delle organizzazioni cattoliche. Il presidente di Giustizia e pace ribadisce che non esiste un diritto di aborto internazionalmente riconosciuto, come si deduce dalla Conferenza Onu del Cairo sulla popolazione. E’ in tale occasione, viene ricordato, che e’ stato escluso l’aborto come mezzo lecito di controllo delle nascite. La delegazione della Santa Sede in quella occasione era guidata proprio dall’allora arcivescovo Martino, all’epoca Osservatore permanente della Santa Sede presso l’ufficio Onu di New York”.

”Le lobby abortiste – prosegue il cardinale Martino nell’intervista al National Catholic Register – stanno continuando la loro propaganda, che si inquadra in quella che Giovanni Paolo II chiamava la ”cultura di morte”. E’ estremamente grave, avverte il porporato, che una benemerita organizzazione come Amnesty International si pieghi ora alle pressioni di tali lobby. Si rammenta che tale svolta e’ stata esortata da parte di alcune sedi nazionali di Amnesty. Di qui, la necessita’, per il cardinale Martino, di intensificare l’impegno dei cattolici, ma anche di ogni persona di buona volonta’, in difesa del diritto alla vita di tutti i nascituri, senza impossibili distinzioni tra casi in cui l’uccisione del bimbo nel seno materno sarebbe giusta e altri ingiusta. La soppressione volontaria di ogni vita umana innocente – ha ribadito il capodicastero vaticano – e’ sempre un delitto e mina alle basi il bene comune della famiglia umana.

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