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Abdul, con il berretto in lana della Juve tra i morti dell’ultimo naufragio

Abdul è uno delle 43 vittime del naufragio del 20 gennaio a largo di Zuara, in uno scenario, quello del Mediterraneo centrale dove continuano i respingimenti da parte della guardia costiera libica. A documentarli il velivolo Moonbird della Ong Sea Watch. Ocean Viking soccorre altre 140 persone, a bordo sono circa 260. Tanti i minori, il più piccolo ha soltanto un mese

di Alessandro Puglia

Si chiamava Abdul Wahab ed era appena un ragazzino che sognava di arrivare in Inghilterra dove ad attenderlo ci sarebbero stati alcuni dei suoi familiari. Abdul è uno dei 43 morti del naufragio avvenuto appena due giorni fa a largo di Zuara. In questa foto postata da Alarm Phone, indossa un cappello di lana della Juventus. Una foto che ricorda i tanti giovani migranti morti nelle traversate del Mediterraneo con addosso una maglietta di una squadra di calcio. Sogni che vengono costantemente spezzati durante le traversate dalla Libia dove una cosidetta guardia costiera libica "intercetta" i migranti per riportarli nell'inferno dei campi di detenzione.


In questi giorni sono stati diversi i pushback in Libia documentati dal velivolo di ricognizione Moonbird della Ong Sea Watch, l'ultimo riguarda un gommone in cui viaggiavano circa 80 persone, già intercettati.

Sono invece circa 260 le persone che sono state soccorse da Ocean Viking, la nave della Ong Sos Mediterranee che dopo aver concluso ieri un soccorso nei confronti di 120 persone ha portato a termine oggi alle prime luci dell'alba un altro salvataggio di 140 naufraghi che viaggiavano in due diversi gommoni. A bordo della Ocean Viking ci sono tanti minori, il più piccolo ha soltanto un mese di vita.

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