Famiglia

Abbiamo Unidea, per l’Africa e per l’Est

E' nata tre anni fa. Gestisce circa 10 milioni di euro all’anno, destinate da Unicredit banca. I rapporti con il non profit? «Facciamo un bando ogni anno»

di Giuseppe Ambrosio

«Non pensate che qui dentro sia tutto facile», esordisce Francesca Gori, segretario generale di Unidea (Unicredit Foundation, dando immediatamente il quadro di un?iniziativa non profit internazionale), «non è sufficiente pensare di essere una fondazione nata da una banca per stare tranquilli. E poi i soldi non sono più sufficienti. All?inizio sembravano tanti, oggi invece ci servono proprio tutti per supportare i programmi in corso». E sì che di risorse ce ne sono. Unicredit annualmente destina circa 10 milioni di euro per le attività della fondazione ma ha obiettivi importanti di supporto alla crescita della società civile nei paesi dell?Est Europa favorendo le iniziative delle giovani generazioni e anche progetti di grande valore finalizzati al sostegno della sanità di base in Africa. Francesca Gori, nata a Firenze e per tanti anni responsabile della Fondazione Feltrinelli, con una passione vera per la storia dei paesi dell?Est (è ancora oggi membro attivo di Solidarnosc), tra una riunione e l?altra ci spiega le caratteristiche e gli obiettivi di Unidea. E&F: Quali sono le motivazioni della costituzione di Unidea ? Francesca Gori: La fondazione nasce nel marzo del 2003 per volontà del gruppo Unicredit con l?intento di progettare e sostenere iniziative nel campo della solidarietà, della cooperazione internazionale e dello sviluppo, operando nei settori della sanità, dell?educazione e dell?ambiente. Si tratta dell?espressione della volontà della banca e del suo management di coinvolgimento a favore di situazioni di disagio non solo nei territori dove la banca è presente ma anche in territori lontani. E&F: Come spendete le risorse a disposizione ? Gori: La fondazione ha sin da subito svolto le sue attività seguendo una logica più ?operativa? anziché esclusivamente ?grant-making? nel senso di coinvolgersi direttamente o attraverso esperti e tecnici nell?analisi e nella definizione dei programmi di intervento. In pratica, laddove si decide di intervenire Unidea attiva un panel di esperti che predispongono le modalità di intervento in collaborazione con le organizzazioni del terzo settore e della società civile impegnate localmente. Un esempio che chiarisce meglio la modalità di intervento è il caso del Benin in Africa con il progetto Tata Somba, un progetto attraverso il quale si vuole contribuire al miglioramento dell?accessibilità alla rete dei servizi sanitari. Si tratta di un progetto ?orizzontale? che prevede l?appoggio diretto alle strutture sanitarie di base in accordo con il ministero della Salute pubblica locale, ma prima di tutto è stata svolta un?attività di ricognizione da parte di esperti europei pagati da Unidea con le migliori competenze nella ricerca e nella cura delle malattie tropicali. Il bilancio di spesa di Unidea è stato quindi suddiviso, anche per il 2005, per quasi il 60% su progetti in Africa, per il 30% in iniziative europee svolte in paesi in cui Unicredit è presente con le proprie attività bancarie (Italia compresa) e per il 10% a finanziare il matching gift dei dipendenti Unicredit. E&F: E nei paesi dell?Est ? Gori: I programmi nell?Est Europa sono realizzati in collaborazione con le organizzazioni non profit locali – fermo restando che non ce ne sono poi moltissime e soprattutto sono abbastanza giovani in termini di progettualità – e sono realizzati seguendo due linee: la formazione professionale e gli interventi di microcredito realizzati soprattutto nelle aree periferiche dei paesi. Interventi sono stati attivati per il momento in Slovacchia, Polonia, Croazia, Bulgaria, Turchia, Romania, Repubblica Ceca. E&F: Come vi relazionate con il mondo del non profit ? Gori: Data la natura non esclusivamente ?grant-making? la relazione con le organizzazioni non profit italiane è basata su un bando che annualmente viene predisposto per finanziare le attività in alcuni ambiti di interesse sociale sul territorio nazionale. Nel 2005 il tema di intervento è stato quello dell?integrazione dei giovani nei contesti urbani disagiati; per il 2006 il bando verterà invece sul tema della professionalizzazione delle organizzazioni del terzo settore, soprattutto in relazione ai temi di gestione, un tema questo che è emerso con decisione nel corso del nostro rapporto Valutare il non profit curato da Nadio Delai nello scorso gennaio.

Info: www.unidea.org


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA