Politica

Abbiamo formato 700 ragazze per diventare “Prime Minister”: «Ora Meloni le ascolti»

Dalla Sicilia fino al Piemonte, sono 700 le ragazze formate dall’Associazione “Prime Minister - Scuola di politica per giovani donne”. «Sono ragazze intelligenti e curiose, che hanno a cuore il futuro della società e del pianeta; ragazze pronte a prendere l’iniziativa, pronte anche a diventare leader quando capiscono che ne hanno le capacità», osservano le fondatrici. «Ora l’elezione di Meloni dimostra loro che anche quel ruolo non è solo per maschi. Speriamo però che lei decida di ascoltarle»

di D. Di Dio, A. Laurenza, F. Saieva e E. Cammerino

Per la prima volta nella storia repubblicana, lo scorso 25 settembre, l’Italia ha dato la maggioranza dei voti a un partito guidato da una donna; un partito che non ha mai fatto del femminismo la sua bandiera, ma che, nonostante ciò, è stato sino a oggi l’unico ad aver dato realmente spazio e potere a una donna che, partita dal basso, ha fatto militanza, è entrata in Parlamento, è diventata Ministro della Gioventù e che, infine, dai banchi dell’opposizione ha portato il suo partito dal 3% al 26%.

E questa donna anche durante l’ultima campagna elettorale ha dato prova di essere una leader trascinante, acuta e strategica, organizzata e lungimirante. Caratteristiche proprie di molte altre donne italiane, anche impegnate in politica, che però non trovano altrettanto spazio e riconoscimento.

Rispetto a quanto avvenuto, l’Associazione “Prime Minister – Scuola di politica per giovani donne” ritiene che non si debba far finta di nulla. La nostra realtà è infatti nata nel 2019 a Favara, nell’entroterra di Agrigento, con un motto preciso: “le donne possono essere tutto, anche Prime Ministre”. E intorno a questa idea abbiamo costruito un percorso di empowerment e di formazione per le adolescenti italiane, che nel corso di nove mesi imparano a esprimere le proprie opinioni, a ragionare oltre gli stereotipi, e soprattutto iniziano a fare attivismo civico, facendo sentire forte e chiara la loro voce. Una voce, quella delle giovani italiane e delle donne in generale, fondamentale per accrescere la coesione e la sostenibilità del nostro Paese. Con crescente partecipazione, grazie all’entusiasmo di volontarie e volontari, soprattutto del sud Italia, stiamo diffondendo questa opportunità.

Dopo la Sicilia abbiamo aperto una seconda Scuola Prime Minister in Campania, poi altre sono nate in Puglia, Basilicata, Lazio e l’onda ha risalito l’Italia fino ad arrivare in Piemonte, Liguria e Lombardia. La più recente delle nostre Scuole si terrà in Calabria, e sarà itinerante tra varie province al fine di coinvolgere quante più ragazze possibili e, allo stesso tempo, per dare maggiore evidenza alla ricchezza anche civica di questa regione così complessa.

Le adolescenti che decidono di impegnare un sabato al mese per quasi un anno insieme a Prime Minister, ormai oltre 700, sono ragazze intelligenti e curiose, che hanno a cuore il futuro della società e del pianeta; ragazze pronte a prendere l’iniziativa, se gli si lascia il giusto spazio, e pronte anche a diventare leader quando capiscono che possono farlo, che ne hanno le capacità, che non c’è nulla di ‘strano’ in questa ambizione e, ancora, che non saranno giudicate meno femminili se seguiranno questa passione.

Perché le adolescenti italiane maturino questa fiducia nelle loro potenzialità e imparino a superare gli stereotipi che ammantano alcuni lavori, serve – tra le altre cose – vedere che altre ragazze, altre donne ce l’hanno fatta.

Quando Giorgia Meloni, com’è probabile, sarà nominata Prima Ministra, le bambine e le ragazze italiane saranno facilitate nell’immaginare di poterlo diventare anche loro. Vedranno finalmente una donna a capo del Governo italiano, a capo probabilmente anche di tanti Ministri uomini, e – come ci dimostrano gli effetti delle testimonial che portiamo nelle nostre Scuole ­- sentiranno e vedranno concretamente che anche quel ruolo non è solo per maschi. Questo, in effetti, fino allo scorso 25 settembre non era possibile.

Però, c’è un però. O più di uno.

Da un lato il rischio di fare passi indietro sul ruolo della donna in Italia e sui valori alla base di una società che offra pari opportunità. La visione di Prime Minister, associazione apartitica, si fonda su valori ben chiari: l’autodeterminazione della donna e la possibilità di scelta libera per ogni sua decisione, il rispetto e l’inclusione del diverso, l’accoglienza e l’integrazione dei migranti, la cura per il pianeta. Valori che non ritroviamo nella retorica dei partiti che verosimilmente comporranno il Governo, ma che ci auguriamo vengano recuperati per garantire coesione sociale e rappresentanza democratica di tutto il Paese.

Dall’altro lato queste elezioni confermano che nonostante i molti sforzi, anche legislativi, per aumentare le donne in Parlamento, queste rimarranno una minoranza. In particolare, a causa del gioco delle pluricandidature femminili nelle liste elettorali ci ritroveremo un parlamento a forte prevalenza maschile. Da anni in molte ci siamo battute sull’importanza di avere una percentuale di donne pari agli uomini a tutti i livelli, in tutta la catena politica dal livello nazionale a quello locale. Oggi siamo ancora estremamente lontane da questo risultato.

Un motivo in più, per Prime Minister, di proseguire, con passione e determinazione, il percorso iniziato nel nostro sud tre anni fa, con il forte auspicio che la prima Prima Ministra donna d’Italia avverta profondamente la responsabilità di ispirare le donne e in particolare le più giovani, e che decida di ascoltarle, includerle e dare rappresentanza ai bisogni e alle aspirazioni che esprimono.

In ogni caso, siamo convinte che il raggiungimento di questo nuovo traguardo costituirà per le giovani donne del nostro Paese un ulteriore stimolo e sollecitazione a impegnarsi per difendere le loro idee, i loro diritti, il loro futuro. E quindi a partecipare più attivamente alla politica italiana.

*le fondatrici dell’Associazione Prime Minister – Scuola di politica per giovani donne sono Eva Vittoria Cammerino, Denise Di Dio, Angela Laurenza, Florinda Saieva

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