Welfare

Abbattere le barriere e pagare la Tosap?C’è ora chi pensa di cambiare le regole

La tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche, meglio nota come Tosap, è stata introdotta dal dlgv n. 507/93.

di Massimo Persotti

Sono un commerciante e vorrei installare delle pedane per l?accesso al mio negozio dei portatori di handicap, ma devo pagare la tassa di occupazione di suolo pubblico. Accade solo nel mio Comune oppure è una situazione diffusa? Come è possibile intervenire? Angelo R.(mail)

La tassa per l?occupazione di spazi e aree pubbliche, meglio nota come Tosap, è stata introdotta dal dlgv n. 507/93. Nel processo di riordino dei tributi locali, il decreto n. 446/97 ha attribuito a Comuni e Province potestà impositiva, abolito alcune tasse e imposte (tra cui la Tosap), e istituito un canone per l?occupazione di aree pubbliche che l?ente locale deve disciplinare con apposito regolamento.
Tassa o canone, il balzello si applica sulle «occupazioni di qualsiasi natura effettuate, anche senza titolo, nelle strade, nei corsi, nelle piazze e, comunque, sui beni appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile dei Comuni e delle Province». Se un commerciante, come nel caso del lettore, vuole installare una rampa per rendere accessibile ai portatori di handicap il suo negozio, è soggetto, per l?opera effettuata, al canone. Nell?ambito della propria potestà regolamentare, ogni amministrazione locale può disporre le dovute eccezioni.
È quanto sta decidendo il Comune di Vicenza che, su iniziativa del difensore civico Massimo Pecori vuole eliminare il canone nel caso di un?opera con tale valenza sociale. «Il negoziante viene frenato in quella che è una iniziativa volta ad abbattere le barriere architettoniche. Non solo deve fare i conti con le voci di spesa che l?installazione di uno scivolo o di una rampa comporta, ma deve anche pagare il canone comunale per aver migliorato l?accesso ai portatori di handicap». Una gabella inaccettabile. A Vicenza sarebbero solo due i negozi interessati. Ma quel che conta, al di là dei numeri, è l?aspetto di principio.
Perciò il difensore civico ha interessato la giunta comunale che proprio in questo periodo sta discutendo il regolamento sul plateatico che dovrà stabilire i criteri di applicazione del canone. «Ho invitato a valutare l?inserimento di un articolo ad hoc che elimini l?applicazione del canone se a occupare il suolo pubblico è una struttura volta a favorire le persone disabili». Invito accolto. E il regolamento darà istruzione sul come realizzare queste installazioni affinché possano usufruire di questa esenzione. Un invito che ci auguriamo sia accolto anche in altri Comuni italiani.

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