Famiglia

Abbandono, allarme Campania

Save The Children: nella regione quasi 23mila minori lasciano le aule in anticipo

di Redazione

Presentati i risultati del progetto di contrasto alla dispersione “W la Scuola” realizzato da Save the Children a Napoli con il sostegno di Sisal: 4.500 studenti coinvolti, del IX e II Municipio dove i tassi di dispersione sono del 12,5% e dell’11,2%. Al via la campagna promossa dagli stessi ragazzi “Tagga la scuola nella tua vita”, con il Patrocinio del Comune di Napoli A testimoniare il loro impegno contro la dispersione scolastica anche Patrizio Rispo e Marina Tagliaferri, protagonisti della fiction di Rai 3 “Un Posto al Sole”

Il lavoro per portare qualche soldo in più a casa, dove conoscono spesso povertà, violenza, precarietà. L’obbligo di occuparsi dei fratelli più piccoli o delle faccende domestiche, soprattutto per le ragazzine. La noia e disaffezione verso lo studio. La poca convinzione dei genitori stessi, a loro volta poco o per niente scolarizzati. La vita di strada e l’ “arruolamento” da parte delle organizzazioni criminali.  Sono alcune delle ragioni che allontanano dalla scuola molti bambini e adolescenti della Campania e di Napoli: una regione e una città che continuano a far registrare tassi di dispersione scolastica tra i più alti d’Italia. Un problema già grave che la crescente crisi economica e sociale, con i conseguenti tagli all’istruzione, rischiano di amplificare.


E’ quanto emerso oggi dalla Conferenza di presentazione dei risultati e delle iniziative del progetto di contrasto alla dispersione scolastica “W la scuola” promosso a Napoli da Save the Children, in collaborazione con il Comune di Napoli e con il sostegno di Sisal.

La dispersione scolastica in Italia e in Campania
Sono quasi 114.000 i ragazzi e le ragazze fra i 14 e i 17 anni in Italia che, spesso dopo  ripetute bocciature, una frequenza discontinua, cambi di classe o scuola, arrivano all’estrema decisione di chiudere con gli studi e qualsiasi attività di formazione.
Di essi, quasi 23.000 vivono in Campania, pari a oltre il 20% del totale nazionale.
A Napoli sono 1.283 i minori – 623 maschi e 660 femmine – che hanno  messo da parte prematuramente i libri e che non vanno più a scuola (4). Di questi ben 194 pari al 15,1% sono bambini della scuola primaria. 770, pari al 60%, sono di scuola secondaria di primo grado, 319, pari al 24,9% di scuola secondaria di secondo grado.
Numeri allarmanti che indicano come la dispersione stia diventando un fenomeno sempre più precoce e che pongono la Campania e Napoli fra le regioni e le città italiane con in più elevati tassi di dispersione scolastica, dopo la Sicilia, la Sardegna e la Puglia.

“Accompagnare chi è più fragile o colpito dalla povertà o dal disagio affinchè non ceda alla tentazione di lasciare la scuola”, afferma Annamaria Palmieri, Assessore alla Scuola e all’Istruzione del Comune di Napoli,“è un compito prioritario per tutti e tutte ma in particolare per chi si assume la responsabilità di governare una città. Essere disattenti su tale tema significa declinare ad un’idea di una società ineguale e non giusta. Per questo come assessorato fin dal primo giorno abbiamo assunto la priorità di contrastare la dispersione e l’abbandono scolastico. Lo abbiamo fatto potenziando le offerte ad emanazione diretta del Comune, lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo in una nuova integrazione con il privato sociale. Un’integrazione che non delega ma che mantiene forte l’indirizzo pubblico alle attività e ai servizi”.


“La dispersione è un problema molto grave perché non solo segnala una difficoltà scolastica contingente del minore ma può pregiudicare pesantemente il suo futuro, privandolo di un bagaglio di competenze, strumenti, capacità fondamentali  a fronteggiare un mercato del lavoro sempre più difficile e la complessità della vita, tanto più in un periodo di crisi pesante come l’attuale”, commenta Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia Europa Save the Children Italia.

“La dispersione e l’abbandono scolastico inoltre possono generare una spirale perversa. Nel nostro paese il basso titolo d’istruzione dei padri ricade sui figli in misura 3 volte maggiore di quanto accade in Germania, in Finlandia e nel Regno Unito. Nazioni in cui il figlio di un genitore istruito ha una probabilità di completare l’intero ciclo di studi 2 volte maggiore rispetto a chi ha un padre con la sola istruzione di base, mentre in Italia il vantaggio è 7,7 volte superiore. E’ quindi assolutamente necessario  rompere questa spirale che non può che produrre un graduale e sempre più vasto impoverimento culturale, economico e sociale delle giovani generazioni e quindi della società nel suo complesso”, prosegue  Raffaela Milano.

E’ su queste premesse che si basa l’avvio a Napoli, nel novembre 2011, del progetto di Save the Children “W la scuola”, con il sostegno di Sisal e la collaborazione del Comune di Napoli e dei servizi sociali, in particolare dei Municipi IX (Pianura e Soccavo) e II (Avvocata-Mercato-Pendino), dove i tassi di dispersione scolastica sono, rispettivamente, del 12,5% e 11,2%, tra i più alti della città. 6 le scuole coinvolte – 3 per ogni municipio – di tutti gli ordini e gradi: rispettivamente l’Istituto Comprensivo Marotta, la SSS 1° F.Russo, L’ITI Striano (IX Municipio), l’Istituto Comprensivo Fava-Gioia, primaria e secondaria e l’ISPCT d’Este (II Municipio).

4.500 gli studenti e studentesse raggiunti e coinvolti, fra diretti (800) e indiretti (3700), e 100 i docenti

“Gli obiettivi del progetto sono, da una parte, di sostenere e migliorare l’apprendimento e il profitto scolastico dei ragazzi, dall’altra di stimolare la motivazione e facilitare l’attiva partecipazione dei ragazzi stessi nella definizione delle cause che provocano la  dispersione e che possono sfociare nell’abbandono scolastico”, spiega ancora Raffaela Milano. “In ultima analisi, il progetto punta a spezzare il circolo vizioso della dispersione scolastica, facendo leva sui ragazzi stessi che si rivolgono ai loro pari, convincendoli dell’importanza della scuola per il loro futuro. Uno degli aspetti innovativi del  del progetto è  l’approccio peer to peer che favorisce una maggiore efficacia dell’intervento stesso”.

“Si tratta di una modalità partecipativa che Save the Children utilizza nella gran parte dei suoi interventi e che abbiamo già sperimentato, con successo, in un altro progetto di lotta e prevenzione della dispersione a Roma”, continua il Direttore dei Programmi Italia Europa di Save the Children.

“Abbiamo aderito con grande entusiasmo al progetto di lotta alla dispersione scolastica promosso da Save the Children per riavvicinare bambini e adolescenti alla scuola; i risultati positivi del programma realizzato a Roma ci hanno incoraggiato a supportare anche il progetto “W la scuola” su Napoli.”, ha dichiarato Simonetta Consiglio, Direttore Marketing e Comunicazione di Sisal. “La collaborazione con Save the Children si estende anche ad altre iniziative, come la raccolta fondi realizzata lo scorso mese in 42.000 ricevitorie a supporto di Every One, per dire basta alla mortalità infantile. Si tratta di una partnership consolidata, avviata nel 2009 nell’ambito del programma di Responsabilità Sociale di Sisal che, insieme alla promozione di un gioco responsabile, sano ed quilibrato, vede nei programmi di sostegno ai giovani – nella formazione, sport e cultura – le sue direttive principali.”

La Campagna “Tagga la scuola nella tua vita, le attività di sostegno allo studio, i Consigli Consultivi

Momento fondamentale delle attività di “W la scuola” sono stati i laboratori che hanno coinvolto direttamente 800 ragazzi e indirettamente altri 3.700  (raggiunti cioè attraverso i lavori prodotti dai loro compagni): 5 incontri per un totale di 10 ore dedicati a conoscere e approfondire il tema della dispersione e ad accrescere la motivazione allo studio e all’autostima e culminati nella creazione, con l’aiuto di un’esperta di comunicazione di Save the Children, della campagna di sensibilizzazione “Tagga la scuola nella tua vita” per la prevenzione della dispersione e dell’abbandono scolastico. Per arrivare a identificare il messaggio-chiave della campagna i bambini delle elementari hanno realizzato dei fumetti, i ragazzi delle scuole secondarie un poster e gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado 40 video.
La Campagna “Tagga la scuola nella tua vita” ha il Patrocinio del Comune di Napoli che nel mese di giugno metterà a disposizione circa 100 spazi pubblicitari per l’affissione del poster della campagna. Sempre nel mese di giugno, all’interno delle scuole, gli studenti veicoleranno ai propri compagni, i video e gli altri materiali realizzati durante i laboratori, per riflettere tutti insieme sull’importanza della frequenza scolastica.
Nell’ambito di “W la scuola” inoltre sono stati portati avanti finora, grazie a educatori/ volontari di Save the Children,  attività di sostegno allo studio, nel pomeriggio, una volta a settimana, a supporto di bambini e adolescenti con particolari difficoltà di apprendimento e situazioni familiari e sociali difficili.
All’interno delle 6 scuole si sono costituiti “Consigli  Consultivi” a cura di  docenti e studenti, ovvero spazi  di dialogo,  confronto su  possibili azioni per contrastare il rischio di dispersione degli studenti e migliorare le attività di sostegno allo studio.

“Per aggredire la dispersione scolastica è fondamentale che i ragazzi si sentano in prima persona responsabilizzati sul valore dell’istruzione e a loro volta responsabilizzino e convincano i propri coetanei più a rischio e le stesse famiglie, che talvolta non comprendono l’importanza dello studio o sono costrette ad allontare i figli dalla scuola per contare su un contributo lavorativo dei ragazzi o di supporto nella cura e gestione della casa e del resto della famiglia”, continua Raffaela Milano.  
“In questo contesto, i continui tagli alla scuola sono devastanti, mentre al contrario la scuola è l’ultima risorsa che  andrebbe penalizzata: se depotenziamo la sua funzione  avremo un numero sempre più grande di minori con un basso e inadeguato livello culturale e con sempre maggiori difficoltà a migliorare la loro condizione sociale ed economica o ad uscire dal circuito di deprivazione sociale ed economica in cui eventualmente vivano. Il che significa contribuire a creare adulti di domani con scarse capacità e competenze lavorative ma anche sociali, emotive, relazionali”.
“Per questo Save the Children, anche in network con altre organizzazioni che compongono la rete “Crescere al Sud” , chiede che non si continuino a tagliare i fondi per l’istruzione già ben aldisotto della media europea, con una previsione di spesa per scuola e università passata dal 4,6 % del Pil nel 2008 – a fronte di una media europea del 6,1% circa – al 3,7% per il 2011-14”, conclude Raffaela Milano. “E’ necessario riportare gli investimenti in linea con quelli della media europea per aumentare il tempo scuola e creare delle aree ad alta densità educativa”.

(Foto © Francesco Alesi/Parallelozero  per Save the Children)


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