AAA #Changemaker al Sud cercansi, al via Dati Storti
3 tappe e 6 regioni da attraversare, per affrontare una sfida territoriale specifica e co-progettare insieme nuove soluzioni ad alto impatto sociale.Da oggi è online il sito dell'iniziativa Dati storti - ribaltiamo le classifiche del Sud. Prima tappa, Basilicata e Calabria. Ecco come partecipare
di Redazione
"Le regioni meridionali sono spesso in fondo alle classifiche nazionali: dalla salute, ai livelli di istruzione, occupazione e partecipazione civica. Ci sono infatti luoghi con la più alta percentuale di reati ambientali, abbandono scolastico e con il saldo migratorio interno più alto d'Italia.
Da questa consapevolzza nasce il progetto “Dati Storti”, ideato dal collettivo Scostumat* (www.scostumati.org/), insieme a Onde Alte (www.ondealte.com/ e WaYouth (www.wayouth.it/discover-wayouth/) e con l’obiettivo di rilanciare i territori del Sud Italia partendo dal capitale umano e dall’intelligenza della comunità.
Un percorso itinerante, composto da tre tappe ognuna incentrata su una specifica sfida che accomuna due regioni l’emigrazione giovanile, i reati ambientali e l’abbandono scolastico . La prima tappa, realizzata interamente in digitale dall’1 al 3 ottobre, riguarderà i territori della Basilicata e della Calabria e si proporrà di contribuire a invertire il trend dell'emigrazione giovanile. Seguiranno poi le tappe che coinvolgeranno Campania e Puglia, e Sicilia e Sardegna, e un evento conclusivo in presenza, a maggio 2022, con i vincitori delle tappe e gli stakeholder chiave per condividere e per dare continuità i progetti vincitori.
L’iniziativa è gratuita ed è rivolta a cervelli in fuga, abitanti del territorio, associazioni locali, o a chiunque abbia il desiderio di contribuire attivamente e concretamente al fine di generare un impatto sociale positivo in un territorio del Sud e, conseguentemente, per tutto il Paese.
Per partecipare alla singola tappa ci si potrà iscrivere come singolo o in gruppi da almeno due persone.
Per ogni tappa vi saranno quattro team vincitori che avranno la possibilità di accedere a un percorso di accompagnamento coordinato da Hub locali e in collaborazione con associazioni del territorio, che ha l’obiettivo di dare continuità ai progetti
Dati Storti prevede anche una sfida dedicata ai giovanissimi delle scuole superiori. Gli studenti e le studentesse si sfideranno a colpi di idee in un Policython per reimmaginare le Politiche Pubbliche da attuare per la ripresa del Sud. Con un approccio challenge-based, le politiche saranno ideate e progettate da team di studenti tra i 16 e 19 anni, con l’aiuto dei mentor di WAYouth e di soggetti esperti, per individuare possibili e attuabili strategie pubbliche affinché il Meridione possa ribaltare il suo status.
Le candidature sono aperte da oggi, 21 giugno. Per conoscere i requisiti di partecipazione e presentazione dei progetti basta visitare il sito dell’iniziativa datistorti.org.
“Vogliamo cambiare i dati storti a suon di idee nuove, voglia di fare, territori, connessioni e competenze umane. Crediamo che non può essere un dato a raccontare un territorio, ma il capitale umano. Per questo abbiamo voluto creare un “laboratorio” virtuale di tre giorni in cui comunità, menti e competenze diverse potessero contaminarsi e co-progettare nuove soluzioni per far fronte a una sfida comune legata al territorio. – spiegano gli ideatori del progetto – “È un’esperienza immersiva che riporta energia e interesse di tutti sui territori del Sud”.
Tre Hackathon in giro per il Sud Italia
Durante ciascuna delle tre tappe regionali i partecipanti si confronteranno su una specifica sfida, definita a partire da un dato percepito come particolarmente negativo per la comunità legata a quei territori. Ciascuna sfida verrà co-progettata dal basso e senza filtri, raccogliendo la voce delle persone più legate a quello specifico territorio, per individuare le urgenze di quella comunità. Ogni sfida avrà lo scopo ultimo di allineare le regioni meridionali agli obiettivi globali ed europei di sviluppo.
“La nostra speranza è che momenti di contaminazione come questi producano davvero iniziative virtuose che abbiano la forza e l’efficacia di invertire dei trend negativi, quali l’abbandono delle terre di origine da parte dei giovani o il continuo aumento dei reati ambientali, proprio grazie alla commistione tra competenze professionali diverse con le esperienze di chi abita e conosce il territorio, con le sue peculiarità, difficoltà e ricchezze”, concludono gli ideatori del progetto.
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