Ieri sera tornando a casa dopo un interessante convegno che ho avuto la fortuna di introdurre e coordinare sull’Innovazione Sociale nelle Politiche sociali, un amico su #Twitter scrive ” chi era il nemico con cui combatteva la coop sociale negli anni 80? E quello dell’innovazione sociale oggi? ” … la prima reazione che ho avuto è stata quella di ricordargli che stava diventando come Gigi Marzullo … e lì mi son fermato.
Questa mattina dopo l’ennesima lettura della rassegna di eventi/ricerche/segnalazioni nazionali e internazionali dedicate al “magico mondo dell’innovazione sociale” mi è tornata in mente la domanda “marzulliana” : ma chi è il nemico di coloro che promuovono l’innovazione sociale ? chi sono coloro che direttamente o indirettamente “argomentano” contro, ostacolano strategie e progetti ispirati all’innovazione?
Il perimetro dei soggetti promotori, degli attori , dei settori è ormai sconfinato … ma la sensazione è la stessa del protagonista del “Deserto dei Tartari” …. solo qualche illusione, solo ombre, dietro sembra non esserci nessuno.
Al convegno a cui ho partecipato ho concluso dicendo “siamo partiti con una domanda e concludiamo con una ipotesi di lavoro. L’innovazione sociale è il nuovo nome delle politiche sociali” … e intorno a me amministratori pubblici, politici, imprenditori sociali, cittadini convintamente annuivano restituendomi la percezione di un sincero interesse, senza manifestare alcuna diffidenza e avversione.
Pochi minuti fa ho sentito telefonicamente il mio amico e gli ho detto, “senti Marzullo…ripensando alla tua domanda, ma chi è il nemico dell’innovazione sociale oggi, la risposta che mi sono dato è: nessuno…e questo un po’ mi preoccupa … ”
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.