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A Zelig si ride per far ridere

di Riccardo Bianchi

Michele Mozzati anche quest’anno è stato il motore della trasmissione comica più popolare della tv, ovviamente in coppia Gino. A chiusura della stagione di Zelig, ecco un suo sintetico bilancio.

Scrivete voi i testi dei comici che arrivano sul palco?
È da anni che non succede più così. A noi spetta studiare la successione delle scene, proponiamo dei temi. Ma per il resto è una questione tra il comico e il suo autore.

La satira è in crisi di audience. Zelig invece no. Come se lo spiega?
La satira è una cosa di stomaco, se non ti viene bene rischia di trasformarsi in un trattato politico. E alla fine non fa più ridere. Quando far ridere dovrebbe essere lo scopo…

E allora qual è il segreto?
Lo dico sempre: Zelig è un gruppo di vita. Un modo di essere. È un po’ come una famiglia, di cui ciascuno si sente parte. Anche Jovanotti, che è venuto all’ultima puntata, ha sentito questo spirito. Credo che il segreto sia quello di aver ereditato lo spirito del vecchio varietà… Un bello spirito…

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