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A Vienna giovedì vertice Onu-Iraq

Obiettivo è indurre Baghdad a riaprire le porte agli ispettori, come richiesto nella risoluzione 1284 del Consiglio di sicurezza

di Paolo Manzo

L’obiettivo principale dell’incontro tra Nazioni Unite e Iraq, che avrà luogo a Vienna il 4-5 luglio, è d’indurre Baghdad a riaprire le porte agli ispettori di Unmovic e dell’Aiea, come richiesto nella risoluzione 1284 (dicembre 1999) del Consiglio di sicurezza

L’Iraq aveva deciso alla fine del 1998 di sospendere unilateralmente tali ispezioni, rifiutandosi di cooperare con i funzionari di Unscom impegnati nella ricerca, verifica e distruzione delle armi nucleari, chimiche e batteriologiche sviluppate dall’Iraq e nella chiusura dei rispettivi programmi di ricerca.

Ispezioni dell’Aiea, limitate però agli accordi di salvaguardia, hanno avuto luogo nel gennaio 2000 e 2001, ma esse, come sottolinea l’Onu, ”non intendevano né potevano sostituire le attività di verifica dell’Aiea previste dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza”.

Il Segretario generale dell’Onu Kofi Annan e il Ministro degli esteri iracheno Naji Sabri si sono già incontrati in due precedenti occasioni (in marzo e in maggio di quest’anno) a New York per tentare di risolvere l’impasse tra le due parti.

Per la comunità internazionale si tratta in sostanza di convincere l’Iraq ”a rispettare pienamente le risoluzioni dell’Onu per quanto concerne la verifica dell’avvenuta distruzione delle armi di distruzione di massa”.

Al termine dell’incontro di marzo, Kofi Annan aveva definito ”franchi e utili” i colloqui, precisando di aver affrontato, oltre al ritorno degli ispettori in Iraq, questioni relative ai prigionieri di guerra e la restituzione di beni appartenenti al Kuwait.

Recentemente Baghdad ha lanciato un segnale di distensione in tal senso, annunciando la volontà di restituire al Kuwait gli archivi nazionali asportati durante l’occupazione irachena.

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