Non profit

A Verona microcredito contro le nuove povert

Anziani, famiglie in difficoltà, giovani precari, immigrati, senza casa, disoccupati. Sono loro i destinatari del progetto di prestito sociale. Di Loredana Aldegheri

di Redazione

Un servizio di microcredito per combattere le nuove povertà. A Verona lo ha attivato Mag assieme ad Acli, Arci, Ronda della Carità e ai Servizi sociali del Comune. Anche nel ricco Nord-Est esistono realtà di criticità e di sofferenza, spesso silenziose, che intaccano il tessuto sociale sia perché vanno perdute risorse (innanzitutto umane) sia perché va sfilacciandosi la consapevolezza di essere comunità e con essa i tradizionali valori della solidarietà sociale. Ne sono espressione i soggetti monoreddito, gli anziani (specie se soli e con pensioni inadeguate), le famiglie che devono accudire persone vecchie o disabili, i giovani ad alto livello di scolarizzazione che trovano solo lavori precari, gli immigrati con problemi di occupazione e di abitazione, gli indigenti senza casa, che provengono non solo da situazioni di grave disagio psichico o sociale, che hanno perduto l?occupazione o che sono in fase di separazione o divorzio. Il microcredito è un?attività di prestito di denaro rivolta a persone e microimprese coinvolte in povertà di nuova generazione e che non trovano risposte al loro bisogno di credito nel circuito bancario tradizionale. L?esclusione dal credito può essere il frutto di molteplici fattori quali, per esempio, la mancanza delle garanzie richieste abitualmente dalla banca, la richiesta di cifre di piccola entità, la rigidità delle procedure bancarie che non considerano la complessità delle situazioni umane. La rete costituita sul territorio veronese ha il ruolo di elaborare con il richiedente un progetto che lo renda affidabile anche agli occhi di un istituto di credito tradizionale attraverso una istruttoria socioeconomica e relazionale. Si finanziano i soggetti in base ai criteri stabiliti dal progetto ed entro le cifre massime di 2.500 euro per le persone fisiche e 20mila euro per l?avvio o per la riqualificazione di un?attività lavorativa. La durata del prestito è definita con il richiedente in base all?entità del prestito e alle possibilità di restituzione, con un massimo di 5 anni. Le rate di rientro possono essere mensili, bimestrali o trimestrali. In casi specificamente valutati è possibile un periodo della durata massima di sei mesi in cui si versa la sola quota interessi e non la quota capitale. Il tasso di interesse annuale massimo è dell?8,5%, le spese massime di istruttoria pratica di 50 euro, solo qualora il prestito venga erogato. I prestiti non sono elargizioni a fondo perduto, richiedono pertanto forme di garanzia compartecipate con l?aiuto della rete di relazioni. Per l?anno 2005-2006, l?istituto di credito erogante è, sulla base di una convenzione, la Banca di credito cooperativo della Valpolicella.

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