Famiglia

A vent’anni dalla nascita di Internet occhio all’Africa che cresce online

www.internetforyou ricorda il ventennale della nascita di Internet.

di Riccardo Bagnato

Un anno iniziato con qualche botto inatteso questo 2003. Il primo gennaio, ad esempio, si è festeggiato il ventennale di Internet. Nel gennaio 1983, infatti, Arpanet, rete informatica sperimentale ad ampia diffusione geografica tra quattro università americane, sviluppata nel 1969, adotta il protocollo Tcp/Ip tuttora in uso (per maggior informazioni: Storia). Lo ricorda la Ietf (The Internet Engineering Task Force IETF), comunità internazionale di ricercatori e programmatori per lo sviluppo di Internet, facente parte dell?organizzazione Internet Society (Internet Society) fondata, quest?ultima nel 1992 da, tra gli altri, Vinton Cerf, padre del protocollo Tcp/Ip. A vent?anni dallo sviluppo di Internet, la Unctad (United Nations Conference on Trade and Development, www.unctad.org), ha reso inoltre noto i dati sul digital divide, ovvero la distanza che separa chi ha accesso alle nuove tecnologie e chi no. Lo scorso anno il numero degli abbonati a Internet in Africa è aumentato del 30%. Circa 6,7 milioni di africani hanno utilizzato Internet, con un aumento del 46% rispetto al 2000. I cybernauti africani sono solo uno ogni 118 abitanti, se si escludono però ben 5 Paesi africani: Sudafrica, Egitto, Kenya, Marocco e Tunisia; questi ultimi, infatti, comprendono da soli la maggioranza degli utenti. Nonostante ciò, il Web africano appare vivace e in continua crescita: per rendersene conto basta andare su Zebra (Zebra), The Black & White Search Engine, il più importante motore di ricerca specializzato per siti africani, o su African Traditional Religion (African Traditional Religion), portale delle religioni africane, o consultare un e-magazine disponibile anche in italiano, chiamato African Societies (African Societies), che permette alla ?diaspora africana?, cioè alla comunità di intellettuali africani dispersi in Europa e negli Usa, di confrontarsi attraverso conferenze elettroniche e di far conoscere il loro lavoro di ricerca e di analisi sulla realtà africana.


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