Non profit

A Varese un laboratorio europeo del volontariato

Come far breccia sui giovani. Best practice a confronto

di Carmen Morrone

Dal 2004 il Centro servizi lavora con organizzazioni di altri Paesi per formare
ad una cittadinanza attiva. Ora vuole fare un passo in più… È un ulteriore passo di un cammino cominciato cinque anni fa che vuole consolidare la rete di relazioni fra i partner internazionali. È questo lo spirito del convegno «Cittadinanza attiva europea: energia rinnovabile» organizzato da Cesvov – Centro servizi volontariato della provincia di Varese che si svolgerà dal 17 al 20 novembre. «Dal 2004 stiamo lavorando con organizzazioni di Romania, Olanda, Spagna, Polonia per il volontariato internazionale che prevede lo scambio di giovani. Per far crescere ulteriormente queste relazioni e per alimentare la costruzione di una cittadinanza attiva europea dobbiamo passare ora ad un livello più alto e creare un progetto di lavoro sulla base delle esperienze di ciascun Paese».
Così Massimiliano Pavanello, responsabile area promozione del Csv della provincia di Varese. Per raggiungere questo obiettivo alla tre giorni varesina sono stati invitati 50 ragazzi, dai 16 ai 30 anni, che fanno volontariato presso il Cesvov, e i partner internazionali, che porteranno le loro testimonianze d’impegno nella società civile. «Ascoltare direttamente questi giovani permette di capire come fare a promuovere la loro partecipazione alla vita sociale e a favorire lo scambio generazionale», spiega Pavanello.
Il convegno è l’approdo di un progetto che Cesvov e gli altri partner stanno portando avanti da luglio e che rientra nell’iniziativa europea Europa per i cittadini – Azione 2 – la stessa che sostiene i classici gemellaggi fra città – che con il bando «Una società civile attiva in Europa» ha aperto la strada al “gemellaggio fra volontariato”. Nel corso del convegno conclusivo del 20 novembre si farà il punto sulle best pratice progettate dagli enti partner. «Il Centro servizi volontariato di Varese come best pratice porterà l’esperienza realizzata con un gruppo di ragazzi. Li abbiamo formati sulle tematiche del volontariato e sui temi del dare e del ricevere e poi inviati in organizzazioni della provincia di Varese in cui hanno svolto un periodo di volontariato», racconta Pavanello. «L’obiettivo era quello di dimostrare sul campo cosa significa fare volontariato, che non è solo fare qualcosa di utile per gli altri, ma anche per se stessi. In questo tirocinio hanno imparato cose nuove, qualcuno ha contribuito a fare il sito dell’associazione, altri all’organizzazione di eventi dell’associazione». Una sperimentazione che ha già dato i suoi frutti: alcuni di loro ora sono diventati volontari stabili di alcune delle onlus del territorio.


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