Antispreco
A Varese apre Ri-Hub food e viaggia su due ruote
Inaugurato nella sede dell’assessorato alla Tutela ambientale il centro che nella città lombarda si occuperà del recupero e della distribuzione delle eccedenze alimentari. Un’iniziativa nata sulla scia della legge Gadda e che vede in prima fila istituzioni, enti del Terzo settore, commercianti e università
Recuperare il cibo, ridistribuirlo a chi ha più bisogno e nel farlo non solo rispettare l’ambiente, ma coinvolgere anche i giovani come volontari. Sono questi alcuni degli ingredienti di Ri-Hub food Varese, il centro per il ritiro e la consegna di eccedenze alimentari ai più bisognosi del Comune di Varese inaugurato da pochi giorni.
Il progetto, ideato dall’assessore comunale alla tutela ambientale sostenibilità sociale e economia circolare Nicoletta San Martino e condiviso con gli enti del Terzo settore, associazioni, istituzioni, scuole e imprese, è stato approvato e finanziato da Regione Lombardia (circa 60mila euro) e si declina lungo le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: economica, sociale ed ambientale, prendendo l’avvio dalla legge 166/2016 (legge Gadda) conosciuta anche come legge “antispreco”, che promuove l’eliminazione degli sprechi e la distribuzione di prodotti eccedenti ai fini della solidarietà sociale.
Sono questi temi cui VITA ha dedicato un intero numero in cui si può leggere l’articolo della stessa Maria Chiara Gadda dedicato all’economia circolare.
«Lo spreco incide negativamente sull’economia e fa male all’ambiente» sottolinea l’assessore San Martino: «Il recupero, la rigenerazione e il riuso delle eccedenze portano ad una riduzione dei rifiuti che contribuisce a realizzare gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Introdurre azioni di riduzione dello spreco alimentare è quindi pilastro indispensabile per un’efficace azione climatica se si pensa che più del 30% delle emissioni derivano dalla filiera alimentare e di queste un terzo è imputabile allo spreco di cibo».
Le bici cargo per la sostenibilità ambientale
La sostenibilità ambientale si ritrova anche nella modalità di raccolta delle eccedenze: ri-Hub food infatti prevede che giovani volontari in sella alle bici cargo elettriche ritirino giornalmente la merce invenduta dai negozi del centro di Varese e la consegnino all’hub perché possa essere donata alle associazioni che ne faranno richiesta per i loro assistiti in condizioni di fragilità. Allo stesso tempo l’iniziativa promuove anche la cultura del dono e la bellezza del volontariato specialmente tra i giovani.
Pane di sant’Antonio, Banco Nonsolopane e Croce Rossa sono le tre realtà che gestiranno l’hub. Ats ha definito i protocolli igienico sanitari e formato i volontari, mentre l’Ufficio scolastico provinciale e la professoressa Barile, coordinatrice del progetto universitario Giovani Pensatori, hanno definito dei Pcto (ex alternanza scuola-lavoro) per gli alunni dell’Istituto alberghiero De Filippi, che parteciperanno alla gestione operativa dell’hub, e per gli alunni del Liceo Artistico delle Scuole Manfredini, che hanno ideato il logo e l’immagine coordinata “vestendo” anche le bici cargo che sono state “svelate” al termine dell’inaugurazione.
Il valore di una rete solidale
In qualità di donatori hanno aderito: Aime, Ascom, Associazione Panificatori, Cna, Confartigianato Imprese, Confesercenti, Istituto De Filippi. Inoltre Università degli Studi dell’Insubria, Pallacanestro Varese, Il Basket siamo noi, Scout Agesci zona Varese parteciperanno coinvolgendo adulti e ragazzi nelle attività di recupero sulle bici cargo.
«Varese ha attivato in questi anni un insieme di politiche e iniziative per rendere la città sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale e culturale. La creazione del nuovo hub rappresenta un tassello ulteriore che vuole mettere a sistema uno strumento in grado di favorire la riduzione e prevenzione dello spreco alimentare, che è uno dei temi dell’Agenda 2030 e che costituisce un elemento per il quale i contesti urbani possono rivestire un centrale, come punto di raccordo tra i diversi attori del sistema alimentare, come mense, mercati alimentari, cittadini, associazioni» dichiara il sindaco di Varese Davide Galimberti, presente al taglio del nastro.
«Un progetto che rientra all’interno di una visione complessiva di città sostenibile, grazie allo sviluppo in questi anni di molti interventi che agiscono su ambiti differenti, dalle opere svolte su scuole ed edifici cittadini per ridurre consumi, emissioni e favorire le fonti di energia rinnovabile, alle misure per incentivare la sostituzione di impianti di riscaldamento obsoleti con impianti più moderni ed efficienti, agli interventi sulla mobilità sostenibile, alla piantumazione di centinaia di nuovi alberi per creare un nuovo polmone verde nel centro città, alle azioni di sensibilizzazione e informazione ambientale, fino al progetto di realizzazione di un hub di ricerca, innovazione e progettualità sulla mobilità del futuro» conclude Galimberti.
«Questo progetto è parte di un percorso nato dall’attività del tavolo Varese Città Antispreco costituito due anni fa, cui partecipano soggetti pubblici, imprese e enti del Terzo settore e il cui scopo è far conoscere e attuare la legge Gadda cogliendone tutte le opportunità, attraverso la creazione di reti e azioni di recupero di eccedenze non solo alimentari» ha aggiunto l’assessore San Martino.
Il Ri-Hub frutto della coprogettazione
«Voglio ringraziare le associazioni con le quali abbiamo costruito questo progetto; è stato un percorso di partecipazione con le realtà implicate direttamente sul territorio a fianco di chi vive una condizione di povertà, per arrivare insieme a rispondere al meglio ai bisogni e cogliendo le opportunità specifiche della nostra città. Questo lavoro di co-progettazione che ha portato alla creazione dell’hub è la dimostrazione di come la sussidiarietà sia un fattore essenziale anche nell’amministrare una città» continua l’assessore San Martino. «Come amministrazione, condividere le fasi di progettazione e poi sostenere le associazioni che gestiranno l’hub garantisce di certo il risultato più efficace nella risposta ai bisogni specifici della nostra città attraverso la lotta agli sprechi, la salvaguardia dell’ambiente e il sostegno ai più fragili. Le numerose adesioni da parte del mondo del commercio, dello sport, dalle istituzioni scolastiche, dell’università, e naturalmente delle realtà del volontariato, sono testimonianza della potenzialità di questo progetto».
Un tassello prezioso
«Varese è una città solidale, con tante associazioni che da anni recuperano le eccedenze. Il progetto dell’hub antispreco aggiunge in città un tassello prezioso, senza sostituirsi al loro impegno. Recuperare dalle gastronomie, dalle pasticcerie, o dai bar, è più complesso che farlo da una grande impresa di produzione o dai supermercati, perché il cibo in eccedenza è molte volte fresco, diffuso in più punti, e in piccoli quantitativi. Serve, quindi, un diverso modello organizzativo di recupero di prossimità» osserva Maria Chiara Gadda, presente all’inaugurazione a Varese.
«Le bici cargo non soltanto consentiranno ai volontari di muoversi per le vie del centro in modo sostenibile, ma sono un potentissimo veicolo educativo. I varesini vedranno che è possibile fare concrete politiche antispreco, in modo efficace e divertente. È positivo che abbiano aderito anche scuole e società sportive, questo progetto spiega meglio di tante parole cosa significa coprogettare tra pubblico e privato sociale. Complimenti all’assessore San Martino per avere saputo capitanare questo gioco di squadra», osserva ancora l’onorevole Gadda.
«È un metodo di lavoro che vogliamo continuare con nuove azioni che tengano sempre unite l’azione a tutela dell’ambiente e la sostenibilità sociale in un’ottica di ecologia integrale che, come dice Papa Francesco, restituendo dignità agli esclusi e prendendosi cura della natura, sola può guarire e pacificare la nostra società», conclude l’assessore San Martino.
Nell’immagine in apertura Maria Chiara Gadda e l’assessore San Martino su una delle bici cargo del nuovo Ri-Hub di Varese – foto da ufficio stampa
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.