Mafie

A Trame, festival dei libri sulle mafie, si riflette “a futura memoria”

È il passato che ci aiuta a capire come potere proseguire sulla strada tracciata su esempi positivi o per riflettere e recuperare quel che ha fatto anche deviare il corso della storia. A "Trame. Festival dei Libri sulle mafie", quest'anno, si partirà proprio dal messaggio lasciato da uno dei più importanti protagonisti della letteratura italiana come Leonardo Sciascia, per quale bisognava chiedersi se la memoria abbia un futuro. Per il secondo anno consecutivo VITA è media partner del festival con il racconto di alcuni dei momenti più caratterizzanti l'evento

di Gilda Sciortino

Che la memoria abbia un futuro è certo, non è quindi un caso che, prendendo spunto dal lavoro di Leonardo Sciascia, si sia deciso di intitolare “A futura memoria” la tredicesima edizione di un festival dei libri sulle mafie come Trame, che si appresta ad aprire le porte a personalità del mondo istituzionale, culturale, del giornalismo, della società civile e della politica nazionali e internazionali.

A futura memoria per scuotere le coscienze di un paese con la memoria troppo corta, che dimentica in fretta le storie di chi ha resistito ai poteri criminali e mafiosi

Giovanni Tizian, direttore artistico di “Trame, festival dei libri sulle mafie”

Non un semplice festival, non una manifestazione editoriale, la classica vetrina per l’ultima fatica letteraria di turno legata al contrasto alle criminalità mafiose, ma un immancabile appuntamento di discussione, analisi e confronto sui temi della legalità e del diritto, in una terra complessa come la Calabria.

Nato nel 2011, ogni anno dà modo a chi si dà appuntamento a Lamezia Terme, di offrire una testimonianza etica di impegno, dove le storie dei protagonisti, gli approcci storici e scientifici al fenomeno, le contaminazioni di generi e linguaggi danno vita a un evento dal forte valore culturale per la lotta alle mafie.

Un impegno che VITA sposa quotidianamente attraverso il suo impegno nel raccontare la società e i suoi fenomeni e che, proprio per questo, la vede quale media partner della manifestazione.

La cultura che fa memoria va incontro alla comunità

Piazzetta San Domenico, il Chiostro, Palazzo Nicotera, il Museo Archeologico, i luoghi che costituiscono il cuore del festival, anche se tracce di Trame potranno essere trovate alla stazione centrale di Lamezia Terme, al Teatro Costabile, al Tribunale e a Piazza Mazzini con il progetto di “Trame in città”, dando modo di vivere un festival che va incontro al pubblico con il semplice obiettivo di farsi conoscere da una platea sempre più ampia.

Sei giornate, da oggi sino al 23 giugno, di riflessioni, dibattiti, confronti, che daranno corpo e vita a una manifestazione al cui centro ci sarà la memoria, appunto, il ricordo e le battaglie per la libertà, con lo scopo di stimolare una riflessione e un dialogo finalizzati a orientarsi nel futuro, con gli strumenti della conoscenza che la storia ci ha lasciato.

Lamezia Terne, come sempre, si appresta  a trasformarsi in una piccola cittadella della cultura, il luogo della concreta dimostrazione che ognuno può prendersi in carico un pezzo di società e, attraverso il confronto, provare a cambiarla in meglio.

Promosso e organizzato dalla Fondazione Trame e dall’Associazione Antiracket Lamezia Onlus, il festival è stato presentato durante il Salone Internazionale del Libro di Torino, che lo ha selezionato, per il secondo anno consecutivo, nell’ambito del progetto “Luci sui festival”, dedicato alle principali manifestazioni letterarie del nostro Paese.

Quest’anno, inoltre, la Fondazione ha ricevuto dalla Global Initiative Against Transnational Organized Crime GI-TOC con sede a Ginevra un importante riconoscimento per il valore artistico e culturale dell’iniziativa “ritenendola particolarmente meritevole in quanto negli anni ha saputo promuovere l’identità regionale, creare coesione e accrescere il livello culturale del pubblico del progetto“.

Un festival che sceglie la memoria per trasmettere un impegno che deve coinvolgere tutti. Per il direttore artistico, Giovanni Tizian, un impegno per andare oltre.

Cosa vi aspettate da questa edizione e cosa rimane una volta spenti i riflettori non tanto a chi organizza, ma soprattutto a un territorio difficile come quello calabrese?

«Non a caso ho scelto un tema identitario perchè fa parte della storia di questo festival, dei cittadini e delle cittadine impegnati contro le mafie e i poteri criminali. Ogni anno, infatti, a Civico Trame organizziamo momenti di riflessione parlando con le persone che vogliono rendere migliore la realtà in cui vivono. In questi anni abbiamo mosso tantissimo le acque e anche le coscienze. Certo, quando si spengono i riflettori, è tutto molto difficile, ma quello che ci rende orgogliosi di quel che facciamo è che c’è chi continua a lavorare soprattutto con gli studenti e le studentesse delle scuole medie e superiori. Cosa mi aspetto da questa edizione? ll sempre maggiore coinvolgimento della città e una grande partecipazione anche perchè abbiano eventi che si prestano a chiamare pubblico anche non di Lamezia. Penso alla mostra delle opere confiscate alle mafie che durerà anche dopo il festival. Poi ci saranno incontri, come quello sulla sanità, a cui vorrei che la cittadinanza partecipasse e che si sentisse protagonista perchè riguardano tutti».

Il festival non mancherà di fare memoria anche del centenario dell’omicidio di Giacomo Matteotti con una lectio magistralis che, in collaborazione con la Fondazione Treccani Cultura, Davide Grippa, dell’Università Federico II, terrà alle 18.30 di mercoledì 19 nel Chiostro San Domenico, riprendendo il tema di questa tredicesima edizione di “Trame”.

Un’edizione che ha, come sempre, tutte le carte in regole per affrontare tematiche legate ai delitti, all’amministrazione della giustizia e alla criminalità organizzata, portando avanti il dibattito antimafia e i suoi valori.

Perché sia chiaro che bisogna mantenere alta l’attenzione su connivenze, infiltrazioni e silenzi omertosi che consentono alle mafie di persistere nel loro controllo su spazi, consenso e potere.

Parterre eccezionali contenitori di preziose storie

Sei giornate di dibattito, ognuna delle quali sarà arricchita dalle testimonianze e dai racconti di personalità del mondo istituzionale, culturale, politico e della società civile, nazionali e internazionali.

Prevista, in apertura, la partecipazione istituzionale del sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno ed ex Segretaria della Commissione parlamentare antimafia, Wanda Ferro. Il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, inoltre, anticiperà i dati salienti del rapporto annuale “Ecomafia”, redatto da Legambiente in collaborazione con le Forze dell’Ordine, per approfondire, insieme agli ospiti, il tema dei danni ambientali causati dalle associazioni a delinquere.

Tra gli appuntamenti da non mancare, quello in programma sabato 22 giugno con Luigi Ciotti, fondatore di Libera contro le mafie, che presenterà il suo libro “L’amore non basta”, seguito dall’intervento del procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, e del professore Antonio Nicaso che, tramite le pagine del loro libro “Il Grifone”, racconteranno come la tecnologia stia cambiando il volto della ‘ndrangheta

Oltre alla presenza di uno stand con i prodotti delle cooperative sociali che gestiscono beni confiscati alla mafia, grazie alla collaborazione dell’Associazione Libera, ci sarà anche la possibilità di riflettere sul report “RimanDATI”, per fare il punto sul loro stato nella Regione Calabria.

Per l’occasione, sarà possibile partecipare a un evento a cui parteciperà il professore all’Università della Calabria, Vito Teti, con un intervento sulla valorizzazione dell’identità regionale, invitando i presenti a unirsi alle iniziative per il centenario del poeta lametino Franco Costabile, un autore rimasto nella storia per le sue denunce sulla Calabria dell’epoca, oggi, purtroppo, ancora attuali.

La presenza di Gaetano Savatteri, giornalista, scrittore e ideatore delle inchieste di Saverio Lamanna, protagonista della serie tv “Màkari”, darà modo di caratterizzare ancora di più lo spazio dedicato al romanzo giallo, all’interno della quale ci saranno anche numerosi altri contributi di voci e penne autorevoli all’interno del panorama letterario italiano.

Senza dimenticare la rinnovata presenza di Avviso Pubblico, l’associazione degli enti locali per la promozione di una cultura di legalità, che presenterà il dossier sui comuni sciolti per mafia.

Trame, infine, ospiterà “Piazze Connection“, la rete dei Festival Antimafia del nostro Paese, con un panel dedicato alla stagione dei sequestri in Italia.

«Siamo orgogliosi di annunciare il ritorno in Calabria del reportage fotografico realizzato per l’Europeo nel 1948», dice in conclusione Nuccio Iovene, presidente della Fondazione Trame, «all’indomani della seconda guerra mondiale, su Africo. Sarà anche la prima volta di tanti percorsi, a partire dall’ iniziativa globale contro il crimine organizzato, la prima rete internazionale accreditata presso le Nazioni Unite di esperti, investigatori e società civile dei cinque continenti, alla fondazione “Una Nessuna Centomila”, nata nei mesi scorsi contro la violenza sulle donne, e tante altre realtà che arricchiscono il programma. Il festival sancirà pure la presenza di molti nuovi compagni di strada, che si aggiungeranno a quanti hanno lavorato insieme a noi nel corso di questi tredici anni. Un festival veramente pieno di sorprese. Che dire ancora? Vi aspettiamo a Lamezia».

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