Politica
A Torino confronto PA e Terzo settore
Tre giorni del Volontariato di Torino 2001: Volontariato e Ente Pubblico riflettono sulla applicazione della legge 328/00 sui servizi socio assistenziali
Alla luce dei profondi cambiamenti della società italiana, sapranno gli enti pubblici rapportarsi con i soggetti del Terzo Settore e intessere una rete efficiente di servizi assistenziali? Su questi temi ci si è interrogati nel corso del seminario di apertura della ?Tre giorni del volontariato, della solidarietà, della cittadinanza?, manifestazione che da nove anni ormai si tiene nel capoluogo piemontese, quale occasione di incontro tra i cittadini e il mondo del volontariato e della cooperazione sociale.
L?incontro coordinato dal giurista Salvatore Nocera, si è tenuto nella giornata di venerdì 28 settembre 2001, nei locali del cinema Massimo, e ha avuto per oggetto ?Il metodo della pluralità dei soggetti per la promozione del benessere. L?applicazione della legge sull?assistenza (328). Riflessioni e esperienze?.
Lo stesso Nocera ha voluto ribadire che si tratta di una legge quadro e che, per sua stessa natura non è in grado di garantire con immediatezza diritti, occorrerà una buona formulazione dei Piani di zona affinché gli stessi siano esigibili. La formulazione però deve partire dal basso, dall?interazione tra Comune e Privato sociale, anche se le realtà territoriali variano di molto tra Nord e Sud. La legge prevede meccanismi di sicurezza: incentivi finanziari e interventi surrogatori della Regione nei confronti del Comune, e dello Stato verso la Regione. Nocera ha ricordato inoltre la grande responsabilità attribuita ai cittadini, soprattutto di coloro dediti al volontariato la cui attività per definizione è esclusivamente dedicata all?esterno. In un momento storico in cui il settore pubblico si sottrae sempre più dal welfare, il ruolo della ?cittadinanza attiva? diverrà fondamentale nella creazione di sportelli informativi e meccanismi di controllo.
Nel ruolo di discussant, Nerina Dirindin, economista, si è soffermata sull?attacco terroristico alle Twin towers dello scorso 11 settembre, l?evento probabilmente porterà al rallentamento dell?economia creando nuovi bisogni. Il sostegno alle produzioni militari e all?industria in crisi sottrarrà risorse al settore socio-assistenziale, anche se il nodo del settore resta la capacità progettuale.
Il Comune di Torino pare non sottrarsi a tale compito e ha già avviato progetti in collaborazione con alcuni soggetti del Terzo Settore. Come precisato da Silvio Coraglia nel settore stranieri sono in fieri ? Porta nuova? per l?ausilio dei senza fissa dimora, ?Freedom? per le vittime della tratta, e ?Hopeland? per i rifugiati politici, mentre si stanno costituendo Tavoli permanenti di confronto su problematiche specifiche. Sul tema della disabilità è stato concertato invece, con 80 soggetti del Privato sociale, il progetto ?Motore di ricerca comunità attiva?, per la creazione di una rete amicale, parentale e di vicinato, ha ricordato Monica Lo Cascio.
La Provincia di Torino nel suo ruolo di raccordo sta investendo, ha relazionato Maria Pia Brunato, anche nella sperimentazione, e ha elaborato un progetto (finanziato per il 50% dal Ministero per i Lavori Pubblici), per la costituzione di un Osservatorio sugli incidenti stradali e l?avvio conseguente di misure di prevenzione (collaudo di asfalti speciali, rotonde, segnaletiche, educazione nelle scuole).
Fondamentale ruolo rivestiranno inoltre i Consorzi di Comuni, lo sa bene Luigi Resegotti Presidente del Consorzio Servizi Sociali Monviso, che rappresenta 54 comuni. La mission di queste strutture è quella non tanto di erogare servizi quanto garantire il massimo benessere dei cittadini. Con la nuova legge (che sostituisce la legge Crispi del 1890), si è passati dalla beneficenza al diritto ai servizi, dalla tutela del singolo alla famiglia, all?eliminazione delle barriere tra pubblico e privato, ponendo come obiettivo la soddisfazione del bisogno affettivo.
Ha parlato in nome del Privato sociale Giuseppe Marescotti, del Forum del Terzo Settore. La struttura è nata in Piemonte nel 1977, e ne fanno parte 78 organizzazioni di I e II livello, del volontariato, della cooperazione sociale, ambientaliste e gruppi di auto mutuo aiuto. Il Piemonte conta ormai 18.700 entità che rappresentano l?8.4% del totale nazionale. Il F.T.S. ha sempre appoggiato la legge 328 in quanto ha sancito il riconoscimento giuridico del Terzo settore, fenomeno in atto da tempo e che aspettava giustamente un degno ingresso ufficiale nell?ambito sociale.
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