Sostenibilità
A stento scrittrice ecologista indiana Roy evita carcere
Arundhati Roy, 40 anni, scrittrice, è considerata la paladina delle battaglie ambientaliste in India
di Paolo Manzo
La scrittrice indiana Arundhati Roy è stata rilasciata dopo aver scontato un ”simbolico” giorno di prigione e aver pagato una multa di 2.000 rupie (circa 50 euro).
Nel caso in cui l’autrice del romanzo ”Il dio delle piccole cose”, bestseller mondiale da oltre sei milioni di copie, si fosse rifiutata di pagare la multa, la sua carcerazione si sarebbe protratta di tre mesi.
È quanto prevedeva la sentenza emessa dalla Suprema Corte dell’India, che ha giudicato la scrittrice colpevole di vilipendio nei confronti degli stessi giudici dell’alta corte.
La multa di 2.000 rupie è stata pagata grazie ad una raccolta di amici, tutti attivisti del Movimento per la salvezza del fiume Narmada (Nba). All’uscita dal carcere di Tihar, alla periferia di nuova Delhi, la Roy è stata salutata da una folla festante di militanti dell’Nba.
L’Nba si batte contro la costruzione di un gigantesco sistema di dighe sul fiume Narmada (India centro-settentrionale), che ha già portato all’evacuazione di 40mila famiglie e che prevede, al termine dei lavori, lo sfollamenti di oltre 400mila persone.
Arundhati Roy, 40 anni, considerata la paladina delle battaglie ambientaliste in India, è una delle più convinte sostenitrici della mobilitazione dell’Nba.
Fu nel corso di una manifestazione di protesta contro la costruenda mega-diga che la Roy venne arrestata e poi rilasciata nell’autunno 2000. Durante il processo fu assolta, ma nella sua memoria difensiva aveva usato parole di fuoco contro i magistrati.
Accusata per questo del reato di ingiurie, la Suprema Corte l’ha condannata a un giorno di prigione con una sentenza che è stata pronunciata mercoledì 6 marzo.
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