Economia

A Statte la rete che unisce

L’anno scorso, 22 bambini di 2 anni e mezzo sono stati subito inseriti alla scuola materna, senza disagi. Come? Con una sinergia tra scuola, Comune, coop, educatori e genitori

di Chiara Sirna

Non tutti i mali vengono per nuocere. Quando si parla di Statte, cittadina in provincia di Taranto, è proprio il caso di dirlo perché qui da un?emergenza è nato uno dei servizi all?infanzia meglio riusciti: un sistema integrato che mette in rete Comune, scuola, cooperative, educatori e genitori. «Con l?anticipo scolastico della legge Moratti ci siamo ritrovati l?anno scorso ad avere iscritti 22 bambini di due anni e mezzo, senza sapere come gestirli», spiega Giovanna Santoro, dirigente scolastica del circolo Giovanni XXIII. «Non potevamo tirarci indietro», continua, «il nostro territorio è uno di quelli ad alto rischio dispersione». Detto fatto. In meno di un anno è partito il progetto Crescere insieme ai genitori. In cosa consiste? I bimbi in anticipo sono stati accolti insieme ai compagni di tre anni, ma a guidarne l?integrazione c?è un?équipe di esperti e una strategia su più livelli. Sociologo, psicologo e pedagogista curano le attività in classe, una coop sociale garantisce il trasporto casa- scuola, l?istituto per i servizi sociali di Taranto (Iside) arruola stagisti, docenti e operatori coordinano monitoraggio e formazione. «In un contesto popolare e disagiato come il nostro, c?era bisogno non tanto di dare strutture di mera assistenza», conclude la Santoro, «quanto di lavorare sulla genitorialità e offrire un modello educativo, per mettere in atto anche misure di prevenzione primaria».


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