Il
PISA 2012– quinta edizione di un’indagine promossa ogni tre anni dall’
OCSE – mostra alcuni risultati incoraggianti riguardo alle
competenze degli studenti italiani (in allegato, la sintesi dei risultati per l'Italia). Sembra ad esempio che
i quindicenni del Belpaese stiano prendendo
maggiore confidenza con la matematica, classica “bestia nera” da sempre. C’è poco da cullarsi negli allori comunque, perché il risultato raggiunto –
485 punti nella scienza dei numeri,
32ma posizione – è inferiore alla media, stabilita prendendo in esame le performance degli adolescenti di
65 paesi industrializzati.
Shangai svetta in cima alla classifica: 613 punti e 55% dei ragazzi con livelli di competenze alte in materia. In Europa primeggia il piccolo Liechtenstein, seguito da Svizzera e Olanda.
Da Nord a Sud in Italia la situazione non è uniforme: gli studenti di Trento, Friuli Venezia Giulia e Veneto sono tra i più bravi al mondo (rispettivamente all’11mo, 12mo e 14mo posto), i siciliani offrono la performance più scadente, piazzandosi tra Turchia e Romania. Il Nord Est ha risultati eccellenti anche per quanto riguarda Scienze e Lettura, gli altri due criteri presi in esame da PISA. Nelle Scienze va ancora meglio per le tre aree geografiche di cui sopra: rispettivamente 10mo, 11mo e 12mo posto; per quanto riguarda la competenza nella lettura il primo è il Veneto, seguito da Trento.
In nessuno dei tre parametri valutati siamo molto al di sotto della media OCSE, ma è coi paesi industrializzati che perdiamo la partita. La Germania, in particolare, ci schiaccia: 514 punti in matematica, 508 in Lettura e 524 in Scienze.
Il rendimento scolastico, secondo l'Ocse, è collegato alla disciplina e alle frequenze: in Italia la percentuale di chi è sempre arrivato puntuale a scuola è molto più elevata in Veneto, Trento, Bolzano, Emilia, Friuli (con punte del 75%) rispetto al Lazio (59%) e alla Calabria (54%). I più assidui nella presenza alle lezioni sono i bolzanini che arrivano all’80%; in Campania, si fermano al 37.7%.
Altro dato interessante è che nel nostro paese esiste un divario di competenze tra gli studenti italiani e i loro compagni immigrati. Gli scolari stranieri hanno ottenuto 48 punti in meno dei loro colleghi italiani nei test Pisa di matematica. Tra i nuovi arrivati si aggiunge l'ostacolo della lingua: quelli tra loro già integrati, che parlano l'italiano anche a casa, hanno ottenuto un risultato migliore nelle prove (19 punti in più) rispetto a chi è arrivato nel nostro paese da poco. L'Italia, osserva l'Ocse, non ha tradizionalmente esperienza di studenti immigrati e anche per questo motivo il fenomeno è più problematico rispetto che in altri paesi.
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