Welfare

A settembre arriva il reddito d’inserimento

Lo ha annunciato il ministro Enrico Giovannini. Al lavoro una commissione di cui fanno parte anche gli esperti delle Acli, che hanno proposto il Reis

di Redazione

A metà settembre il Governo farà la sua proposta sul Reddito d'inserimento. Lo ha annunciato oggi il ministro Enrico Giovannini in un'intervista ad Avvenire. Ci sta lavorando il viceministro Guerra, alla guida di una commissione apposita, di cui fanno parte anche gli esperti che hanno elaborato il Reis-reddito d’inclusione sociale proposto poche settimane fa da Acli e Caritas.

Il reddito d’inserimento, ha detto Giovannini, è «previsto dal programma di governo” e la sua mancanza «ha spinto negli anni a creare dei "surrogati", come le pensioni d’anzianità e la mobilità lunga. Si sono create così delle distorsioni, mentre serve uno strumento di contrasto alla povertà, da agganciare alla disponibilità a rimettersi sul mercato del lavoro».

L'Italia da oltre un decennio condivide con la Grecia il poco invidiabile primato di essere l'unica nazione dell'Europa a 15 priva di una misura naizonale dib contrasto alla povertà assoluta. Il Reis proposto da Acli e Caritas sarebbe una misura universale, per tutte le famiglie in condizione di povertà assoluta, che sostituirebbe gradualmente le prestazioni oggi esistenti contro la povertà, disperse e frammentate. Il Reis prevede un contributo monetario diverso da famiglia a famiglia, corrispondente alla differenza tra il suo reddito e la sogli Istat di povertà assoluta; accanto ai soldi, gli utenti del Reis riceverebbero i servizi di cui hanno bisogno. A regime il Reis costerebbe 6.062,4 milioni di euro l'anno, pari allo 0,34% del Pil: si tratta di un intervento economicamente sostenibile (secondo le Acli «è impossibile affermare che non vi siano soldi per il Reis, si può soltanto dire che esistono altre priorità») e che corriponde alla differenza tra ciò che oggi l'Italia destina alla lotta alla povertà (0,1% del Pil) e ciò che già fanno gli altri paesi europei (0,4% del Pil).

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