Non profit
A Sesto il risarcimento arriva solo senza slot
Il Comune ha stanziato 70mila euro destinati agli esercizi commerciali che hanno subito disagi dalla costruzione della metro tra Sesto Fs e Monza. Ma tra le clausole per risultare idonei c'è «non essere in possesso di slot-machine o rimuoverle alla scadenza del contratto d’installazione»
Devi essere risarcito? Avrai i soldi solo se sei un esercizio no slot. Succede a Sesto San Giovanni dove il Comune si sta preparando a distribuire 70mila euro (35 mila dal Comune di Sesto, 35 mila da Regione Lombardia) per “risarcire” i danni economici e i disagi provocati dal cantiere della metropolitana 1, quella che da Sesto Fs porta fino al confine con Monza, in ritardo da anni e casua di molti disagi. Il denaro verrà in parte usato anche nei confronti di quegli esercizi commerciali che, in particolare su viale Gramsci, parzialmente chiuso, hanno subito il colpo.
Ma c'è una clausola. Il bando comunale infatti recita “per accedere al finanziamento le imprese dovranno – tra le altre – rientrare nella definizione di micro e piccola impresa, essere iscritte alla Camera di Commercio di Milano, essere in regola con il versamento degli oneri contributivi e con i tributi locali, rientrare nell’area individuata (viale Gramsci tra le vie Bellini e Gracchi) e non essere in possesso di slot-machine o rimuoverle alla scadenza del contratto d’installazione”.
L'iter
La domanda va presentata online all’indirizzo comune.sestosg@legalmail.it entro le 12 del 5 marzo. Entro 15 giorni dalla chiusura del bando, una commissione verificherà i requisiti e definirà la graduatoria dei beneficiari secondo l’ordine cronologico dell’arrivo delle richieste di contributo. Che sarà erogato in un’unica soluzione fino a esaurimento delle risorse disponibili entro 30 giorni dalla ricezione dei rendiconti delle spese effettuate. Fondi non a pioggia, ma a rimborso di spese determinate dal bando: costi afferenti a pubblicità e promozione, per servizi connessi all’attività di commercializzazione e vendita (massimo 500 euro), formazione e qualificazione obbligatorie e facoltativa del personale (massimo 250 euro a dipendente), utenze e canoni di locazione per immobili risultanti dal certificato di iscrizione della Camera di Commercio, in ragione di un importo massimo di 1.250 euro delle spese sostenute dal primo gennaio 2013 al 31 gennaio di quest’anno.
Insomma a Sesto si è fatto un piccolo passo nella lotta alle ludopatie.
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